Ucraina il punto

Ucraina (18 giugno ore 10) – Il punto sulla guerra

Dopo la visita di Draghi, Macron e Scholz anche Boris Johnson è andato a Kiev. Il Regno Unito è pronto a lanciare una vasta operazione per addestrare migliaia di militari ucraini, ha detto il Premier britannico al Presidente Volodymyr Zelensky. Londra, in collaborazione coi Paesi alleati, potrebbe formare fino a 10mila soldati ogni 120 giorni. Per Johnson questa iniziativa ha tutti i presupposti per cambiare la situazione sul campo. “Il Regno Unito è al vostro fianco e lo sarà finché non prevarrete“. E ha aggiunto: “Mentre i soldati ucraini lanciano missili britannici in difesa della sovranità della loro nazione, lo fanno anche in difesa delle stesse libertà che diamo per scontate”.   

Zelensky: Abbiamo una visione comune di come raggiungere la vittoria dell’Ucraina

Il Presidente Zelensky ha commentato l’incontro su Telegram. “Abbiamo parlato della necessità di aumentare la fornitura di armi pesanti e sistemi di difesa aerea, assistenza economica, pressioni sanzionatorie sull’aggressore, garanzie di sicurezza per il nostro Stato”, ha spiegato. “Abbiamo una visione comune di come raggiungere la vittoria dell’Ucraina. Sono grato per il forte sostegno, grazie al quale ora “ci stiamo preparando alla ricostruzione dell’Ucraina dopo la nostra vittoria. Non abbiamo dubbi sul fatto che  vinceremo”, ha concluso Zelensky.

“Nulla sarà come prima” ma “nulla è eterno”, ha detto Vladimir Putin. “I nostri partner in Occidente minano intenzionalmente le fondazioni internazionali in nome delle loro illusioni geopolitiche” ha detto. “Si gioca solo in una parte del campo” ma a queste condizioni il “mondo è instabile” e “’Europa va verso un’ ondata di radicalismo e cambio di èlite”. “Gli USA pensano di essere l’unico centro del mondo”.  Una volta “dichiarata vittoria nella Guerra fredda”, gli Stati Uniti hanno dichiarato “sacri” i loro interessi.

Così il Presidente della federazione russa in sessione plenaria a San Pietroburgo con discreto ritardo dovuto ad attacchi hacker. Un discorso lungo che ha puntato il dito contro Washington e Bruxelles. Ad ascoltarlo in video conferenza il leader cinese Xi Jinping e l’egiziano Abdel Fatah al-Sisi. Gli unici capi di Stato presenti erano i presidenti di tre Paesi post-sovietici: il bielorusso Aleksandr Lukashenko, il kazako Kassym-Jomart Tokaev e l’armeno Vahagn Khachaturjan.

Vicepresidente Parlamento ucraino: “Italia ci ha promesso sostegni, ma non posso rivelare cosa”

Il Vicepresidente del Parlamento ucraino Oleksandr Kornienko, in visita a Roma, ha incontrato i Presidenti delle due Camere, Roberto Fico e Maria Elisabetta Casellati. “Riteniamo che la diplomazia italiana potrebbe essere estremamente utile al  tavolo delle trattative di pace, in un coordinamento con i nostri  sforzi diplomatici. Ma saremo pronti a negoziare solo quando anche la Federazione russa dimostrerà di esserlo, smettendo di distruggere il nostro paese e di uccidere il nostro popolo”. Nei numerosi incontri con parlamentari ed esponenti governativi, secondo Korneinko, si è parlato di “aiuti  militari anche alla luce della strategia russa in questa guerra  ‘totale'”: “abbiamo chiesto artiglieria a lungo raggio, armi anti carro, lancia razzi multipli e difesa anti aerea per bloccare l’avanzata russa. L’Italia ci ha promesso sostegni, ma non posso rivelare cosa”.

Con un tweet il Ministero della Difesa ucraino conferma l’affondamento dello Spasatel Vasily Bekh. Si tratta di un rimorchiatore della Flotta russa del Mar Nero che stava trasportando munizioni all’Isola dei Serpenti, attualmente occupata dalle forze di Mosca. Se il principale teatro di ostilità rimane il Donbass, il cui completo controllo è la priorità del Cremlino, Kiev sta attendendo le forniture di armi pesanti occidentali per prendere l’iniziativa a Sud Ovest e lanciare una controffensiva nell’Oblast di Kherson, caduta in mano ai russi nelle prime fasi della guerra. Il Consigliere presidenziale ucraino Oleksiy Arestovych ha affermato che le forze armate di Kiev hanno creato nella regione di Kherson “una testa di ponte stabile sulla riva sinistra del fiume Inhulets con una lunghezza tra i 50 e gli 80 chilometri“.


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