Ucraina il punto

Ucraina (4 giugno ore 9:30) – Il punto sulla guerra

Il centro della guerra è ancora Sievierodonetsk. Qui le forze ucraine hanno riconquistato circa il 20% del territorio. Lo ha detto alla tv ucraina il Governatore del Lugansk, Serhiy Gaidai. Prima i russi controllavano circa il 70% della città. Secondo Gaidai, le forze russe sono riuscite ad avanzare per diverse ore per poi essere respinte. Infine aggiunge: “appena arriveranno le armi occidentali a lungo raggio fermeremo l’artiglieria russa e poi metteremo in fuga la loro fanteria”.

Altro scenario, sul campo, è la situazione della più grande centrale nucleare d’Europa, quella di Zaporizhzhia, nella regione sud-orientale occupata dai russi. Secondo l’agenzia di intelligence militare ucraina sta affrontando una grave carenza di pezzi di ricambio. “Nell’impianto – ha riferito l’intelligence del ministero della Difesa in una nota – si è sviluppata una situazione critica in termini di garanzia di operazioni stabili e sicure. Non sono rimasti praticamente pezzi di ricambio e materiali riutilizzabili“. La centrale di Zaporizhzhia è stata occupata dalle truppe russe poco dopo l’inizio dell’invasione del Paese, ma la struttura è ancora gestita da tecnici ucraini.

Sul piano diplomatico sono sempre più gli sforzi per porre fine al conflitto. In prima linea gli USA, a seguire Gran Bretagna e Europa. Nelle ultime settimane, funzionari statunitensi si sono incontrati regolarmente con le loro controparti britanniche ed europee per discutere potenziali quadri per un cessate il fuoco in Ucraina e per porre fine alla guerra attraverso un accordo negoziato, hanno detto alla CNN diverse fonti che hanno familiarità con i colloqui.

Gli incontri hanno preso in esame anche il piano di pace in quattro punti proposto dall’Italia. L’ambasciatore degli Stati Uniti alle Nazioni Unite Linda Thomas Greenfield ha detto ai giornalisti all’inizio di questa settimana che il quadro italiano è “una di quelle iniziative che sicuramente ci piacerebbe vedere portare a conclusione questa orribile guerra e gli orribili attacchi al popolo ucraino”. Ma due funzionari statunitensi hanno detto alla Cnn che Washington in realtà
non supporta la proposta italiana.

Entra sull’argomento anche il Presidente Emmanuel Macron. “La situazione è preoccupante” e la Francia deve essere una “potenza mediatrice”. Così il presidente francese Emmanuel Macron ha risposto nel corso di un’intervista alla stampa regionale francese ad una domanda sui rischi di una escalation del conflitto in Ucraina. “La situazione è preoccupante, è vero. Ecco perché ci ho investito tanto tempo ed energie. Ho perso il conto delle conversazioni che ho avuto con Vladimir Putin da dicembre. Centinaia di ore, in trasparenza, e su richiesta di Zelensky. Non dobbiamo umiliare la Russia, affinché il giorno in cui cesseranno i combattimenti, potremo costruire una via d’uscita attraverso i canali diplomatici. Sono convinto che questo sia il ruolo della Francia, essere una potenza mediatrice”, ha dichiarato.


 

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Redazione

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