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UE, von der Leyen su Cina: “relazione intricata”

Il rapporto tra l’UE e la Cina “è uno dei più intricati e importanti al mondo. E il modo in cui lo gestiamo sarà determinante per la nostra futura prosperità economica e per la sicurezza nazionale”. Così la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen in un discorso al think tank EPC di Bruxelles.

“In meno di 50 anni – nota la Presidente – la Cina è passata dalla povertà diffusa e dall’isolamento economico ad essere la seconda economia più grande del mondo, leader in molte tecnologie d’avanguardia. Dal 1978, la crescita della Cina è stata in media superiore al 9% all’anno e oltre 800 milioni di persone sono uscite dalla povertà. Questo è uno dei più grandi successi dell’ultimo mezzo secolo” di storia, sottolinea.

Il raggio d’azione della Cina “si estende a tutti i continenti e alle istituzioni globali, e le sue ambizioni sono maggiori. Attraverso la Belt and Road Initiative, è il più grande finanziatore dei Paesi in via di sviluppo. E il suo potere economico, industriale e militare” impedisce di ritenere che “la Cina stessa sia ancora un Paese in via di sviluppo”, ha aggiunto la Presidente della Commissione UE.

“Lo abbiamo sentito lo scorso ottobre – continua von der Leyen- quando il Presidente Xi Jinping ha detto al Congresso del Partito Comunista che entro il 2049 vuole che la Cina diventi un leader mondiale in ‘forza nazionale e influenza internazionale’. O per dirla in termini più semplici: essenzialmente, vuole che la Cina diventi la nazione più potente del mondo. Date le sue dimensioni e l’influenza globale, è positivo che l’economia cinese abbia finalmente riaperto dopo il Covid-19. Ed è positivo che i nostri cittadini, le nostre imprese e i nostri diplomatici possano avere di nuovi scambi. Perché la comprensione reciproca inizia parlandosi”, conclude.

 

 

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