“Un piccolo gesto per curare l’ambiente”, parte la campagna di Legambiente

Roma, 27 mag. – (Adnkronos) – Un piccolo gesto può fare la differenza. È questo il messaggio che Legambiente lancia oggi con la nuova campagna di raccolta fondi ‘Un piccolo gesto per curare l’ambiente. Insieme possiamo donare nuovi boschi alle città ed energia rinnovabile alle aree più povere del nostro Paese”, realizzata in collaborazione con l’agenzia Star Biz, del gruppo Master Group Sport, dedicata alla Giornata mondiale dell’ambiente del 5 giugno per sostenere interventi di riforestazione e la diffusione di energie pulite.

La campagna prenderà il via il 31 maggio e si pone come obiettivo quello di far nascere nuovi boschi nelle città metropolitane e promuovere la diffusione delle energie rinnovabili nelle aree più povere della Penisola dando così una mano concreta per fermare la crisi climatica. Una sfida importante quella lanciata da Legambiente e che ognuno di noi potrà aiutare a realizzare. Dal 31 maggio al 6 giugno sarà, infatti, possibile sostenere la campagna chiamando o mandando un sms al numero solidale 45593.

Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun sms inviato da cellulari; di 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa. In particolare con i fondi raccolti si andranno a realizzare 4 progetti di forestazione, nelle città metropolitane di Torino, Milano, Roma e Napoli, e 4 progetti di comunità energetiche, in collaborazione con associazioni e fondazioni impegnate in progetti sociali in aree periferiche di città metropolitane. La campagna di raccolta fondi ha come partner principale Oikos La pittura Ecologica, partner Coop, Enel, Fastweb, mediapartner Rai per il Sociale, LaPresse, Grandi Stazioni e Next New Media.

Questa nuova campagna – spiega il presidente di Legambiente Stefano Ciafani – prende il via in una fase importante per il Paese che, dopo il terribile anno della pandemia, cerca ora di ripartire in maniera diversa, prendendosi più cura dell’ambiente in cui viviamo, perché come ha più volte ricordato l’attivista Greta Thunberg, non c’è più tempo da perdere. In particolare, nelle città si gioca una partita fondamentale per fronteggiare le tre crisi attuali (l’emergenza sanitaria, economica e climatica) e per vincere la sfida della modernizzazione del Paese. Anche grazie a ‘Un piccolo gesto per curare l’ambiente’. Ed proprio da qui che vogliamo partire attraverso un impegno corale e collettivo coinvolgendo cittadini e territori come facciamo da oltre 40 anni”.

La campagna si avvarrà della collaborazione della Rai per il Sociale e sarà caratterizzata da una attività di sensibilizzazione e informazione sui canali televisivi e radiofonici Rai dal 31 maggio al 6 giugno. Giorno clou, sabato 5 giugno, Giornata mondiale dell’ambiente, con uno Speciale Tgr su Rai 3 anche per raccontare gli oltre 40 anni di impegno di Legambiente. La campagna, in collaborazione con la Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc), sarà diffusa anche in occasione dei programmi dedicati alle nazionali di calcio in prima serata su Rai 1, tra i quali, in particolare, le partite della Nazionale A (Italia – San Marino di venerdì 4 giugno) e della Nazionale Under 21.

Dal 31 maggio al 6 di giugno Legambiente, inoltre, darà vita sui suoi social a una vera e propria settimana green che ci accompagnerà verso la giornata mondiale dell’ambiente. Tanti e diverse le storie di tutela ambientale e di lotta alla crisi climatica che l’associazione ambientalista racconterà sui social in questa importante settimana green. Esperienze virtuose che arrivano dal Nord al Sud della Penisola e che hanno per protagoniste realtà territoriali, associazioni, enti universitari, cooperative di comunità.

Due le storie simbolo dell’importanza del verde urbano e della diffusione dell’energia rinnovabile. La prima arriva da Alghero dove il maestro d’orchestra Claudio Abbado 30 anni fa acquistò un terreno, a due passi dalle spiagge delle Bombarde e del Lazzaretto, sottraendolo all’abbandono. Piantando 9mila piante, ristabilì l’ambiente della macchia mediterranea caratterizzante del luogo. Negli anni, il terreno è diventato un gioiello naturalistico tutelato e protetto, oggi inserito nel Parco regionale naturale di Porto Conte e affidato dalla famiglia Abbado in comodato d’uso gratuito e pluriennale a Legambiente.

La seconda storia arriva dalla periferia est di Napoli da dove parte la prima comunità energetica in Italia, rinnovabile e solidale realizzata nel quartiere periferico di San Giovanni a Teduccio con un investimento di circa 100mila euro finanziato da Fondazione con il Sud, e che grazie al ruolo fondamentale della Fondazione Famiglia di Maria ha coinvolto 40 famiglie con disagi sociali che potranno godere dei benefici di questo nuovo sistema energetico. Sul tetto della sede della Fondazione Famiglia di Maria, grazie al supporto della Fondazione con il sud, è stato installato un impianto solare da 53 kW e per la prima volta in Italia l’energia prodotta sarà condivisa con le famiglie del quartiere.

La scelta delle due attività a cui destinare le donazioni raccolte non è causale: gli alberi riducono le emissioni di CO2 in atmosfera, rimuovono le polveri sottili causate dal traffico e dal riscaldamento, mitigano le ondate di calore sempre più frequenti, attutiscono i rumori fino al 70%. Inoltre apportando benefici in termini di contrasto ai cambiamenti climatici, accrescendo la biodiversità locale e migliorando la qualità degli habitat.

Preziosa e strategica anche la diffusione delle rinnovabili e delle comunità energetiche, quelle censite in Italia da Legambiente sono almeno 30 tra configurazioni di comunità energetiche da fonti rinnovabili ed esperienze di autoconsumo collettivo. Le comunità energetiche potranno contribuire, secondo uno studio Elemens – Legambiente, con circa 17 GW di nuova potenza da rinnovabili al 2030, pari a circa il 30% dell’obiettivo climatico al 2030 del Pniec, ancora da aggiornare. La restante parte dovrà essere coperta attraverso lo sviluppo di impianti eolici, a bioenergie, geotermici, idroelettrici diffusi nei territori e ben realizzati.

“Abbiamo accolto con entusiasmo l’appello di Legambiente di raccolta fondi per donare nuovi boschi alle città con un progetto concreto di sviluppo ambientale. Così come auspicato anche dall’Onu, la nostra mission – dichiara Claudio Balestri, presidente di Oikos La Pittura Ecologica, main partner dell’iniziativa – è quella di stimolare acquisti di prodotti ecologici per indurre il sistema produttivo a convertire le produzioni, oggi dannose, in ecologiche. Noi lo facciamo dal 1984. Per accrescere le voci e la forza di sensibilizzazione, ora, abbiamo creato la Fondazione Oasi Oikos che avrà la sua sede in una vera oasi ambientale: 130.000 metri quadrati a picco sul mare Adriatico dove il 5 giugno si apriranno al pubblico i cancelli, proprio in occasione della giornata mondiale dell’ambiente. È la dimostrazione che economia e sviluppo sostenibile sono compatibili e che le buone pratiche in campo ambientale e sociale vivono anche dell’iniziativa imprenditoriale in sinergia con le istituzioni e il mondo associazionistico”.

Legambiente, un impegno di oltre quarant’anni – In occasione della Giornata mondiale dell’ambiente l’associazione ambientalista concluderà, infine, i lunghi festeggiamenti per i suoi primi 40 anni di attività che ha compiuto il 20 maggio 2020 in pieno lockdown. Lo scorso anno Legambiente con un webinar online ha ripercorso i suoi quattro decenni di attività che hanno avuto da sempre come comune denominatore: la tutela e la valorizzazione dell’ambiente.

A parlare sono i numeri che ha raggiunto in questi oltre 40 anni come, ad esempio, otto milioni di cittadini coinvolti in Puliamo il mondo, 10mila campioni di acqua di mare monitorati dal 1986 con il laboratorio mobile di Goletta Verde, 600mila firme per la petizione “Fermiamo la febbre del pianeta”. Mille lenzuola con la scritta “No allo smog” stesi dai balconi del rione Tamburi di Taranto, tremila beagle salvati nel 2012 grazie all’esposto che portò al sequestro dell’allevamento “Green Hill” di Montichiari. Quattro i neologismi coniati: ecomafia, ecomostri, Terra dei fuochi e Grab.

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Redazione

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