Camara Fantamadi, un ragazzo di 27 anni originario del Mali, residente a Eboli, è morto in seguito a un malore ieri pomeriggio intorno alle 18, mentre percorreva in bicicletta la strada provinciale che collega Tuturano a Brindisi. A quanto ricostruito il giovane aveva lavorato nei campi per molte ore. Guadagnava sei euro all’ora: in cambio di questo misero salario il giovane doveva rimanere giornate intere a zappare nelle torride campagne pugliesi.
A raccontarlo è Drissa Kone, 34 anni, rappresentante della comunità africana a Brindisi: “È stato stroncato da un malore dopo aver terminato il suo turno nella campagne di Tuturano: aveva zappato per 4 ore, paga di 6 euro l’ora”. Non è escluso che a causare il malore possa aver contribuito la fatica del lavoro sommata a quella che stava facendo in bicicletta per tornare a Brindisi, dove era ospite a casa del fratello, il quale ha espresso il desiderio di riportare la salma in Mali: “Siccome per il rimpatrio sono necessari almeno 4mila euro, abbiamo avviato una raccolta fondi e speriamo di raggiungere l’obiettivo quanto prima”, conclude Kone.
Il corpo di Camara Fantamadi è stato trovato nel pomeriggio del 24 giugno da un automobilista di passaggio. Sul lato della strada provinciale 43, la bretella che collega Brindisi a Tuturano. Sul posto sono intervenuti i soccorritori, ma per il 27enne non c’era ormai nulla da fare. Camara era arrivato in Italia dal Mali a bordo di un barcone con il sogno di una vita migliore.
A seguito della tragedia che ha visto protagonista il 27enne a partire da lunedì 28 giugno sarà vietato svolgere qualsiasi tipo di lavoro nei campi del comune di Brindisi, dalle 12 alle 16, e ogni qualvolta che la mappa del rischio dell’Inail indicherà il pericolo di alte temperature.
Il divieto è stato stabilito, con ordinanza, dal Sindaco Riccardo Rossi: “La vicenda di Camara Fantamadi, un ragazzo di 27 anni che dopo una giornata di lavoro nei campi di Brindisi, durante il ritorno in bici, è morto vittima del troppo caldo, ha colpito tutta la nostra comunità. Molti sono i lavoratori che sono morti negli anni a causa delle condizioni proibitive nelle campagne durante la stagione estiva. Per questo ho ritenuto corretto salvaguardare la salute dei lavoratori nelle giornate più calde, provvedendo ad emettere questa ordinanza. Il lavoro non può mai essere sfruttamento, deve essere rispettoso della dignità delle persone e garantire le condizioni di salute e sicurezza”.