“Una donna al Quirinale”: petizione inviata alle forze politiche

I tempi in Italia sono maturi per una svolta femminile che porti finalmente “Una donna al Quirinale”: è questo il titolo della campagna lanciata da Aidda, l’Associazione italiana che valorizza e sostiene l’imprenditoria al femminile, con un evento a Napoli dal quale è partita anche una petizione popolare online.

L’appello alle forze politiche chiamate a votare il prossimo Presidente della Repubblica è firmato da Dacia Maraini, Edith Bruck, Liliana Cavani, Michela Murgia, Luciana Littizzetto, Silvia Avallone, Melania Mazzucco, Lia Levi, Andrée Ruth Shammah, Mirella Serri, Stefania Auci, Sabina Guzzanti, Mariolina Coppola, Serena Dandini, Fiorella Mannoia.

Sono sette le virtù presidenziali indicate durante l’iniziativa e che saranno i pilastri portanti della campagna di sensibilizzazione voluta dalla Presidente Nazionale di Aidda, Antonella Giachetti:

  • Capacità di unire un Paese diviso
  • Sguardo ‘glocal’: orizzonte internazionale, ma radici nei territori
  • Ascolto e naturale empatia
  • Conoscenza profonda del quadro costituzionale, giuridico e di governance con buona conoscenza di inglese
  • Rispetto del ruolo tradizionale di super partes
  • Attenzione primaria ai concetti di cura relativa alle persone, all’ambiente, alle relazioni e di one Health, la salute di tutto l’ecosistema che comprende l’uomo e tutto l’ambiente
  • Equilibrio fisico e psicologico

Nelle motivazioni della petizione  si sottolinea che sarebbe l’ora di portare una donna nel ruolo più prestigioso del Paese, quello che ha il compito di rappresentare l’unità nazionale. Nella petizione si evidenzia  che, proprio oggi, che l’Italia si appresta ad affrontare le difficili sfide della ripresa, dopo l’emergenza sanitaria del Covid e le opportunità del Pnrr, è necessario che il prossimo Presidente  della Repubblica eletto  metta al centro i valori al femminile: primo tra tutti il concetto di ‘cura’, cura del Paese, delle istituzioni, della famiglia, dell’essere umano e dell’ambiente; e poi quello, oggi così cruciale, della sostenibilità, che non significa solo contrasto ai cambiamenti climatici, ma anche contrasto alla povertà sociale, economica, culturale e di valori.

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Redazione

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