Una sfida digitale per i musei italiani

Forse, è finalmente arrivato il momento di sconfessare sul campo il tradizionale detto secondo cui la cultura non è fonte di sostentamento.

Complice la crisi economica, scatenata dalla pandemia da Covid ’19, si sta imponendo una riflessione approfondita per la valorizzazione e il rilancio del patrimonio museale di cui è dotata l’Italia. Come per tutte le attività produttive e di servizi, i dati del secondo trimestre di quest’anno, secondo le ultime rilevazioni dell’ISTAT, segnalano per il settore dei musei un forte decremento degli incassi con una perdita di circa 78 milioni di euro, legata al minor flusso di potenziali visitatori stimato in 19 milioni di unità .

La necessità fi fronteggiare questa difficoltà ha fatto, però, nascere l’idea di creare, grazie alla tecnologia, un’offerta di visite virtuali dei musei. Un’idea che, finora, è stata realizzata, raccogliendo un discreto successo, soltanto dal Maxxi di Roma, dalla Triennale di Milano, dal Museo Egizio di Torino e dal Museo Madre di Napoli.

Sicuramente, una risposta intelligente e innovativa, ma ancora troppo limitata rispetto alle 4900 istituzioni museali e affini presenti in Italia. Di qui la necessità di procedere ad un’applicazione ben più estesa dell’attuale – solo l’11,5% – della catalogazione digitale del proprio patrimonio da parte di musei e istituzioni analoghe.

Ma non solo. L’applicazione delle tecnologie più avanzate non deve avere un significato limitato in sé, ma essere, anche e soprattutto, la base propulsiva per un rapporto diverso del museo con il proprio territorio; per esaltarne la propria funzione con iniziative mirate e ricadute benefiche in termini economici anche per l’area direttamente interessata.

Inoltre, mettere in rete i musei, con un adeguato supporto di marketing culturale,  significa allargarne la possibilità di conoscenza, anche in questo caso con tangibili benefici economici. Una strategia,  che, sicuramente, andrà a premiare, in particolare, le istituzioni museali meno note al grosso pubblico.

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