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USA, discorso sullo Stato dell’Unione: i temi

Un appello all’unità, con una rivendicazione dei risultati ottenuti, e poi Ucraina, Russia e Cina. Questi i temi del discorso sullo Stato dell’Unione del Presidente Biden. Un modo per sintetizzare i primi due anni di mandato con la disoccupazione al minimo storico del 3,4%, l’inflazione in discesa e il prezzo della benzina diminuito di 1,50 dollari dal suo massimo. E poi un elenco di promesse in vista della possibile rielezione del 2024.

“Ai miei amici repubblicani, se abbiamo potuto lavorare insieme nell’ultimo Congresso, non c’è ragione per cui non possiamo farlo e trovare un consenso sulle cose importanti in questo” ha detto. E ha aggiunto come “lo scontro fine a sé stesso, la ricerca del potere e del conflitto non ci porta da nessuna parte”.

Non è mancato un momento di “scontro”. Biden ha accusato i repubblicani di tenere “in ostaggio” l’economia americana per ottenere, in cambio dell’assenso all’innalzamento del tetto del debito che scongiurerebbe il rischio di default, tagli della spesa pubblica, in particolare pensione, previdenza e Medicare. “Invece di far pagare ai ricchi la giusta parte, alcuni repubblicani vogliono vedere il tramonto del Social Security e Medicare”, ha detto, sottolineando comunque che non si tratta della “maggioranza” dei repubblicani.

Ha ribattuto Marjorie Taylor Greene, la deputata trumpiana capofila dell’ala più estremista Gop. Ha gridato “bugiardo” contro il Presidente, provocando un coro di fischi da altri repubblicani. Biden ha ripreso: “Se qualcuno ha dei dubbi, contattate il mio ufficio che vi darà la copia della proposta”. “Io fermerò chiunque cercherà di tagliare la previdenza, chiunque cercherà di tagliare il Medicare, non permetterò che verranno tolti, non oggi, non domani, mai”, ha scandito Biden, mentre i repubblicani più estremisti gridavano ancora ‘bugiardo’. A questo punto, Biden li ha sfidati, e con il pollice in alto ha detto: “Allora siamo d’accordo, Social Security e Medicare non si toccano”.

Ucraina, l’invasione è stato “un test per l’America”

Uno dei temi è stato ovviamente l’Ucraina. “L’invasione di Putin è un test epocale, un test per l’America e per il mondo”, ha affermato il Presidente descrivendo l’attacco russo all’Ucraina come un “assalto sanguinoso” che evoca le peggiori immagini della Seconda Guerra Mondiale. “Insieme abbiamo fatto quello che l’America fa sempre al meglio – ha continuato – abbiamo guidato, abbiamo unito la NATO e costruito una coalizione, ci siamo schierati contro l’aggressione di Putin e con il popolo ucraino”.

Un impegno, ha sottolineato ancora Biden, assunto anche per la difesa degli interessi nazionali, per “mantenere la pace e impedire che gli aggressori abbiano campo libero per minacciare la nostra sicurezza e prosperità”. “Noi siamo uniti nel sostegno del vostro Paese” ha dichiarato il Presidente rivolgendosi alla diplomatica ucraina e ai deputati e senatori, tra i quali c’è un’animata minoranza di repubblicani contrari all’idea di continuare ad oltranza il sostegno a Kiev. “Staremo al vostro fianco per tutto il tempo necessario”, ha assicurato Biden.

Cina, ribadito il concetto di “competizione non conflitto”

Infine, il nodo della Cina. Nel suo discorso Biden ha fatto riferimento anche alla vicenda del pallone spia cinese che gli Stati Uniti hanno abbattuto sull’Atlantico dopo che per giorni aveva sorvolato il territorio americano. “Come abbiamo mostrato la scorsa settimana, se la Cina minaccia la nostra sovranità, noi agiremo per proteggere il nostro Paese. E lo abbiamo fatto” sono state le sue parole. Nel suo discorso, il Presidente americano ha ricordato comunque che nel suo incontro con Xi Jinping lo scorso novembre a Bali ha chiarito che gli Stati Uniti cercano “competizione non conflitto” con Pechino.

Riconoscendo che si devono fronteggiare gravi sfide nel mondo, Biden ha ribadito però che “negli ultimi due anni le democrazie sono diventate più forti, non più deboli, mentre le autocrazie sono diventate più deboli, non più forti”. “Gli alleati hanno aumentato l’impegno, spendendo di più e facendo di più – ha aggiunto – ponti si sono creati tra quelli del Pacifico e dell’Atlantico”. “E quelli che hanno scommesso contro l’America stanno capendo quanto si sbagliassero – ha concluso – non è mai un bene scommettere contro l’America”.


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