Taiwan e Usa hanno raggiunto “il consenso sul mandato negoziale” su 11 aree – tra cui clima, agricoltura e commercio digitale – con l’obiettivo di lavorare alla definizione di un accordo nell’ambito della ‘Iniziativa Usa-Taiwan sul commercio del XXI secolo” annunciata lo scorso giugno, pochi giorni dopo la ‘Iniziativa economica per l’Indo-Pacifico’ che escludeva Taipei.
Tuttavia, l’intesa, se sarà raggiunta, non sarà un accordo di libero scambio su cui invece puntava l’isola. I negoziati di certo intensificheranno le relazioni commerciali e di investimento bilaterali, promuoveranno le priorità commerciali reciproche basate su valori condivisi, nonché l’innovazione e la crescita economica inclusiva per i lavoratori e le imprese a Taiwan e negli Usa, ha riferito una nota dell’Ufficio del Rappresentante commerciale degli Stati Uniti a Taiwan.
L’annuncio, non soddisfa Taiwan che sperava nel mercato di libero scambio e irrita il Governo di Pechino, andando ad alimentare le tensioni tra Washington. I cinesi contestano agli USA la violazione del principio/politica della ‘Unica Cina’ alla base dei rapporti bilaterali.
Per altro verso, l’iniziativa non soddisfa appieno le speranze di Taiwan su un accordo bilaterale di libero scambio, anche se i colloqui sono visti come importanti per mantenere aperti le comunicazioni e sperare di poter negoziare un tale accordo in futuro.
Taiwan è il nono partner commerciale degli Stati Uniti, secondo i dati dell’Ufficio di rappresentanza commerciale degli Stati Uniti per il 2020 ed è uno dei maggiori fornitori mondiali di semiconduttori e altri componenti hi-tech.