Vaccini: la Regione Umbria chiede più scorte per le zone rosse

Il Comitato Operativo Regionale della Regione Umbria ha sottolineato che le “zone rossenon posso essere rifornite di vaccini con il criterio di proporzionalità con la popolazione. Ma devono avere maggiori forniture in grado di spegnere l’incendio in atto ed evitare che il virus si propaghi verso altri territori”.

Questo si legge dalla lettera al Commissariato Straordinario per l’Emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, firmata dai Direttori del Diaprtimento Salute della Regione Umbria, Claudio Dario e Stefano Nodessi.

L’Umbria spiega che la lettera intende  ribadire, e supportare, la richiesta di una rapida fornitura per l’Umbria di 50 mila vaccini. Una richiesta che la  Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei ha rivolto anche al Ministro della Salute, Roberto Speranza, in occasione della sua recente visita”.

La richiesta è  motivata dall’andamento epidemiologico, di cui si è registrato un “considerevole aumento di casi positivi”. Soprattutto nella Provincia di Perugia.

Intanto il Comitato Operativo Regionale della Regione Umbria sarebbe costretto a ridurre dal 50% al 30% dei vaccini AstraZeneca. Ciò compromette, ribadiscono gli esperti del COR, la vaccinazione di tutto il personale scolastico e delle Forze dell’Ordine, compresi Vigili del Fuoco e Polizia Municipale.

Vaccini: la Procura di Perugia apre inchiesta sulla loro distribuzione tra le Regioni

Inchiesta a tutto campo  in merito all’approvviggionamento dei vaccini, dei contratti nazionali ed europei, della la distribuzione delle fiale tra le Regioni italiane. La Procura di Perugia, guidata da Raffaele Cantone, ha dato mandato ai Carabinieri del Nas del capoluogo umbro di acquisire alcuni documenti presso la Struttura del Commissario Straordinario per l’Emergenza Covid,  Domenico Arcuri e presso l’Aifa per accertare le modalità e i cirteri con cui le dosi sono arrivate nei territori.

Secondo quanto si apprende dal Nas, l’acquisizione di documenti riguarderà anche la sede della Regione Veneto. L’obiettivo è di accertare i presunti proponenti di forniture di vaccino in deroga agli accordi con le Autorità Centrali.

L’operazione è scattata nell’ambito delle indagini su un tentativo di truffa del quale è accusato un quarantenne incensurato, originario della provincia di Messina. L’uomo, a gennaio scorso – in base alla ricostruzione degli inquirenti – “accreditandosi falsamente come intermediario per conto di Astrazaneca Internazionale aveva proposto alla Regione Umbria l’acquisto di vaccini anti Covid. Nel fascicolo non ci sarebbero altri indagati.

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