Vasco Rossi: 70 e non sentirli. Le canzoni che hanno segnato generazioni

Il tempo crea eroi. In questo giorno di 70 anni fa, non sarà nato un eroe, ma di certo un’icona del rock italiano. Oggi sulla torta ci saranno 70 candeline e a soffiarle, lui, il grande Vasco Rossi. 

Nato il 7 febbraio 1952 a Zocca, Vasco è stato, è e sarà, uno degli artisti italiani più amati dal pubblico di diverse generazioni. Nell’arco della sua carriera, ancora non terminata, Vasco ha pubblicato 34 album, 190 canzoni scritte e oltre 40 milioni di dischi venduti.

Perché oggi decidiamo di scrivere di Vasco quando ci saranno centinaia e centinaia di articoli che ci ricorderanno dove è nato, cosa ha fatto e quanti dischi ha venduto? Mettiamola così, scrivere per festeggiare 70 anni di Vasco non è una scelta editoriale, bensì una necessità: quella di spiegare a noi stessi perché è stata una rockstar importante che ha segnato la nostra vita.

Prima vogliamo chiedere al lettore se è mai stato a un suo concerto. A chi risponde di sì, non abbiamo nulla da dire perché capirebbe senza spiegazione. A chi invece ha detto no, consigliamo di farlo: una volta persa questa possibilità, come tutte le cose, ricordatevi che non ritorna.

Entrare dentro uno stadio in attesa che Vasco entri è un’esperienza e soprattutto una riflessione: nonostante sia stato definito negli anni un ubriacone, un drogato o un cantautore da quattro soldi, riempie un’area con anziani, adulti, adolescenti e bambini. Sapete poi qual è la parte migliore? Vedere nei loro occhi la stessa luce e la stessa smania di chi non ce le fa più ad aspettare. Poi incrociarli alla fine del concerto e trovare le lacrime. Tre ore di ricordi e di emozioni che no, non possono essere spiegate. E questo ci addolora.

Ci sono tante cose da dire su di lui che un articolo rischierebbe di diventare un racconto di migliaia e migliaia di parole. Allora vogliamo essere un po’ sognatori. Lasciamo che qualcuno al posto nostro si prenda la briga di raccontare la sua storia di vita e di carriera, la sua amicizia con Fabrizio De André (unico insieme a Dori Ghezzi ad essere andato a trovarlo in prigione), la sua ormai nota esibizione al Festival di Sanremo o la sua divertente intervista con Mike Bongiorno. Lasciamo da parte tutto questo per fare solo una selezione di quelli che sono i brani che hanno fatto la storia della musica italiana.


I brani di Vasco entrati nelle nostre vite

Colpa d’Alfredo

Partiamo da lei e per un motivo ben preciso:

“E quella stronza non si è neanche preocupata
Di dirmi almeno qualche cosa, che so, una scusa…
Eeeeehhh! si era già dimenticata
Di quello che mi aveva detto prima
Mi puoi portare a casa questa sera?
Abito fuori Modena, Modena park”

Il Modena Park! Chi è andato al concerto del Modena Park 2017, potrà dire un giorno con fierezza: Io c’ero, io ero tra i 225mila fortunati. Tuttavia, non ha fatto la storia per questo. Il brano Colpa d’Alfredo parla dell’amico che in molti hanno avuto, il comunemente chiamato “attacca brighe” e che doveva essere seguito. Quando uscì questo brano, nel 1980, il giornalista Nantas Salvalaggio definì il rocker un “ebete bruttino e drogato”. 

Albachiara 

“Respiri piano per non far rumore
Ti addormenti di sera
Ti risvegli con il sole
Sei chiara come un’alba
Sei fresca come l’aria”

Un passo indietro. È con Albachiara che decolla la sua carriera artistica e non a caso, non vi è concerto che non termini con lei. Una canzone che omaggia la donna: una con la faccia pulita, fuori dagli schemi,  semplice ma incredibilmente forte. Alle donne che ha sempre amato e rispettato.

Cosa c’è

“Ma che cosa c’è
Brutta storia eh
Certo che a correre sempre, dici tu
Quando mai ti fermi più
Ma che storia è
Sei in forma uè
Certo che sei un bel fenomeno anche tu
E farti prendere così”

Ci sono decine e decine di canzoni belle, perché ricordare questa? Perché ha un significato per Vasco Rossi. Si riferisce al suo arresto e alle settimane trascorse in carcere. “Brutta storia eh”? In un libro uscito prima del Modena Park 2017, viene sottolineato come Vasco abbia capito e sofferto in quei giorni difficili, per il fatto che quando si sta male, si viene lasciati da soli. Tutti, tranne loro: Fabrizio De André, Dori Ghezzi e Marco Pannella.

Canzone 

“È nell’aria ancora il tuo profumo
Dolce, caldo, morbido
Come questa sera
Mentre tu
Mentre tu
Non ci sei più”

Vogliamo citare il brano “Canzone” perché è con lei che in ogni concerto, Vasco omaggia il grande Massimo Riva. Insieme al chitarrista e amico, ha scritto nel 1979 proprio questo brano contenuto nell’album Vado al massimo. Riva è morto di overdose all’età di 36 anni, il 31 maggio 1999. Per il Blasco, era come un fratello.

Gli angeli

La scomparsa di una persona cara segna una vita. Il brano Gli Angeli è dedicato a un altro suo grande amico: Maurizio Lolli. Il manager, è scomparso all’età di 43 anni per un tumore ai polmoni.

“Dietro non si torna
Non si può tornare giù
Quando ormai si vola
Non si può cadere più”.

Noi abbiamo cercato di raccontare con il cuore, voi avrete letto cantando. Se non lo avete fatto, avete ancora molta strada da fare.

Auguri Blasco!

 

 

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