Governo, Eurispes: meno sfiducia ma italiani ancora scettici

Gli italiani sono meno sfiduciati ma continuano ad essere scettici sulla capacità del Governo di risolvere i principali problemi del Paese. È quanto rileva il Rapporto Italia 2024 dell’Eurispes, giunto alla 36/edizione.

Il 72,6% degli interpellati, infatti, crede “poco” o “per niente” che questo Governo sarà in grado di risanare i contri pubblici (erano il 77,2% nel 2023); ritiene che sia poco o per niente in grado di tutelare il Paese dal terrorismo internazionale (59,1% gli sfiduciati erano il 65,8% nel 2023), di contrastare la microcriminalità (61,8% contro il precedente il 65%) o la criminalità organizzata (62,1% rispetto al 66,4% dell’anno passato).

La maggioranza degli italiani (ovvero il 64,9%; -3,5% rispetto alla rilevazione precedente) non crede che questo Governo sarà in grado di rilanciare i consumi o di gestire la crisi immigrazione (68,3%; -2,6%). In linea con quanto emerso dalla precedente indagine, il 68,6% crede poco o per niente che questo Esecutivo saprà combattere la disoccupazione, o dare prospettive ai giovani (70,7%; -2,4%), né sostenere la natalità nelle famiglie italiane (63,4%). Il 70,2% degli italiani non crede che il Governo sarà in grado di aumentare i diritti e una fetta ancora più ampia del campione (74,7%) non crede nella possibilità di costruire un rapporto collaborativo tra maggioranza e opposizione.

Autonomia energetica, politica internazionale e Made in Italy

Il 70,2% degli italiani inoltre non pensa che l’Esecutivo riesca ad abbassare la pressione fiscale o a indirizzare il Paese verso una maggiore autonomia energetica (64,5%), né ad utilizzare adeguatamente i fondi europei a disposizione (63,4%, contro il 66,3% dello scorso anno). Per quanto riguarda il fronte internazionale, 6 italiani su 10 (60,7%) pensano che il Governo sia poco o per niente in grado di affermare il ruolo dell’Italia nella politica internazionale, mentre il 53,3% esprime sfiducia verso la possibilità di sostenere il Made in Italy nel mondo. Infine, una quota maggioritaria esprime sfiducia anche nella possibilità che la maggioranza riesca a realizzare una buona riforma elettorale (69%).

Il consenso o la sfiducia nell’operato dell’Esecutivo hanno una forte connotazione politica. Al risanamento dei conti pubblici credono poco o per niente soprattutto gli elettori di sinistra (88,8%) e di centrosinistra (88,1%), insieme a chi non si sente rappresentato politicamente (87%) e agli elettori del Movimento 5 Stelle (84,7%). Di contro, il 65,2% degli elettori di destra è molto o abbastanza convinto che l’attuale Governo possa risanare i conti pubblici, insieme al 55,5% degli elettori di centrodestra. L’81% degli elettori di sinistra esprime sfiducia verso la possibilità che il Governo possa tutelare il Paese dal terrorismo internazionale, mentre attestano la propria fiducia la maggioranza degli elettori di destra (71,4%) e di centrodestra (65,7%). Ancora, il Governo non è in grado di contrastare la microcriminalità secondo l’81,3% degli elettori di sinistra e il 78,7% di chi non si sente politicamente rappresentato, mentre destra (75,1%) e centrodestra (64,4%) esprimono in quota maggioritaria fiducia nell’Esecutivo.

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