Circa 4,4 miliardi di persone non hanno accesso ad acqua potabile e sicura in 135 Paesi a basso e medio reddito, più del doppio della stima effettuata nel 2020 che si fermava a 2 miliardi.
E’ quanto emerge da uno studio pubblicato su Science, realizzato incrociando dati terrestri, aerei e satellitari, e indagini sulle famiglie (‘Mapping safe drinking water use in low- and middle-income countries’, Greenwood et al).
Secondo lo studio, depurazione e fattori ambientali come le alte temperature e la stagionalità delle precipitazioni stanno influenzando negativamente la disponibilità di acqua potabile e sicura, così come l’uso del suolo, la vegetazione e il substrato roccioso.
Falde acquifere e corpi idrici superficiali come i fiumi si trovano ad affrontare “minacce senza precedenti in tutte le regioni” per cause imputabili alle attività umane e al clima.
Una crisi che finisce per aumentare i costi necessari per pompare, trattare e consegnare acqua proveniente da fonti lontane alle città perché le risorse locali sono state sfruttate eccessivamente o inquinate: circa 16 miliardi di metri cubi di acqua l’anno vengono trasferiti dalle aree rurali ai centri urbani in tutto il mondo.