Gerusalemme: 170 feriti negli scontri nell’ultimo venerdì di Ramadan

Dopo una serie di tensioni nel corso di queste settimane a Gerusalemme, nell’ultimo venerdì di Ramadan, si stanno verificando violenti scontri tra polizia e manifestanti palestinesi. Il Presidente palestinese Abu Mazen ha intanto accusato Israele di essere “responsabile degli sviluppi pericolosi e degli attacchi in corso” a Gerusalemme e “delle relative conseguenze“.

Le ultime notizie danno almeno 170 dimostranti feriti, di cui 23 finiti all’ospedale. La protesta, secondo quanto riportato dai media, scoppiata al termine delle preghiere,sarebbe legata agli sfratti di famiglie palestinesi nel quartiere di Sheikh Jarrah nella parte est della città. Tutto sarebbe successo quando decine di migliaia di fedeli si sono radunati nella Spianata delle Moschee, chiamata dagli ebrei il Monte del Tempio, per l’ultima grande preghiera del venerdì prima della fine del mese di Ramadan.

È a quel punto che sono scoppiati gli scontri tra i palestinesi, che hanno anche usato armi da fuoco; la Polizia israeliana a quel punto ha lanciato granate assordanti e ha sparato ai manifestanti con proiettili di gomma. 

Gli Stati Uniti hanno lanciato l’appello per ridurre le tensioni a Gerusalemme ed evitare lo sfratto dei palestinesi a vantaggio dei coloni israeliani. La Portavoce del Dipartimento di Stato Usa Jalina Porter ha dichiarato: “Siamo profondamenti preoccupati per l’aumento delle tensioni a Gerusalemme. Siamo preoccupati per gli sfratti delle famiglie palestinesi nel quartiere di Gerusalemme est, molte delle quali vivono naturalmente nelle loro case da molte generazioni“.

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