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Marcell Jacobs: il degno erede di Pietro Mennea. Una vita tormentata

L’Italia sta cercando ancora di realizzare quanto avvenuto poco fa a Tokyo. Gli Azzurri alle Olimpiadi stanno vivendo dei momenti indimenticabili: è come se le medaglie cadessero dal cielo. La soddisfazione è molta e oggi dobbiamo dire grazie a due grandi atleti: Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs. 

Un anno quasi surreale per l’Italia che ha iniziato per gli Europei e continua ancora ad esultare.

In un normale pomeriggio di domenica, abbiamo assistito a due medaglie d’oro vinte in soli 20 minuti l’una dall’altra e a un grandissimo record segnato da Jacobs: 9”80 nei 100 metri. Lo hanno definito il degno erede di Pietro Mennea –  il Campione olimpico nei 200 metri a Mosca nel 1980.

Jacobs è stato già definito l’uomo più veloce del mondo e per una magica circostanza oggi ha eguagliato il tempo di Bolt che prima dell’inizio dei Giochi disse: “A Tokyo non batteranno il mio record!

È vero non l’hanno battuto ma eguagliato si! L’Azzurro che ha eguagliato Bolt e che ci ha fatto esultare ha 26 anni ed è nato a El Paso, in Texas. E’ arrivato in Italia insieme alla madre quando era soltanto un bambino; prima di scendere in pista, si è allenato nel basket – come il padre – e nel calcio.

Chi è Marcell Jacobs?

Per gli italiani sarà, a partire da questo momento, l’atleta che ha segnato il record nei 100 metri, ma chi è in realtà Marcell? Padre di due bambini – un maschio e una femmina – nati a un anno di distanza dalla stessa donna e di un terzo, figlio di una precedente relazione.

Una vita privata intensa a cominciare dalla sua infanzia: madre italiana e papà Marines americano. Quando i suoi genitori divorziarono, Marcell aveva soltanto due anni e da lì, il rapporto con la figura paterna non fu dei migliori.  Dopo essersi trasferito in Italia con sua madre, lo rivide tempo dopo, quando l’atleta aveva 13 anni e passò pochissimo tempo con lui: soltanto due giorni.

Non avevano molte cose da dirsi, secondo il Campione. Soltanto adesso può dire che i rapporti siano leggermente migliorati.

Jacobs ha più volte ribadito che dal padre ha soltanto ereditato “le fibre muscolari”. E’ forse un modo indiretto per dire che tutto sommato, nonostante gli anni passati a non parlarsi, qualcosa gli deve.

Se per Tamberi si è parlato di riscatto a seguito del suo infortunio, qui azzardiamo un altro tipo di riscatto: quello personale. Una vittoria contro le difficoltà della vita, una medaglia d’oro che non ha solo il sapore di avercela fatta come atleta, ma soprattutto come uomo.

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