Le novità sull’obbligo del Green Pass per “pubblico e privati” senza discriminazioni

Forse già venerdì prossimo, potrebbe essere approvato  l’obbligo di Green pass per tutti i lavoratori del pubblico e delle società partecipate dallo Stato, per i tribunali e per gli Organi costituzionali.


Giovedì il premier Mario Draghi riunirà il Consiglio dei Ministri, che sarà preceduto con ogni probabilità da una Cabina di Regia. L’estensione si farà, in uno o al massimo due step, uno per il pubblico, l’altro per il privato. L’obbligo partirà alla metà di ottobre, per dare il tempo a chi non ha fatto ancora la prima dose di vaccinarsi. E ci saranno sanzioni severe, pecuniarie e amministrative, per chi non ha il pass.

“Imporre il pass in tutte le aziende – spiega il Ministro Giorgetti – è un’ipotesi in discussione in nome della “certezza da dare alle imprese, per evitare di tornare a chiudere”. Un’affermazione che sembrerebbe in contrasto con la distanza presa dal provvedimento da arte di Salvini.  Intanto, giovedì  in CdM dovrebbe essere istituito il fondo per indennizzare chi sia danneggiato dai vaccini, fondo chiesto in Parlamento dalla Lega.

Se si riuscirà a procedere anche per i privati, dipenderà dall’interlocuzione in corso con il Ministero del Lavoro, in contatto con i Sindacati e le imprese. Sembra  probabile che si realizzi l’ipotesi  di  un obbligo per tutti i privati, senza distinzione di categorie con la precedenza ai servizi, come ristoranti e trasporti di lunga percorrenza, per accedere ai quali oggi i clienti hanno l’obbligo di Pass). Non si sa nulla in in merito alla gratuità dei tamponi per i non vaccinati.

Quanto al pubblico, il perimetro sarà ampio, andrà oltre i 1,2 milioni di dipendenti della Pa finora stimati, perché si includeranno tutti i soggetti elencati dall’Istat, dunque gli enti pubblici (tranne quelli economici) e le società partecipate, come le Poste.

Dovrebbe esserci una norma per gli Organi costituzionali, con rinvio alla loro autonomia. Mentre per i Tribunali dovrebbero essere disciplinati specifici aspetti. Ad ogni modo, dal momento che non si tratta di un obbligo vaccinale, il Pass non dovrebbe essere imposto per accedere agli sportelli pubblici, né alle parti processuali. Quanto alle sanzioni per i dipendenti pubblici senza Pass, la parola d’ordine è severità. Il modello potrebbe essere la scuola: multe dai 400 ai 1000 euro e la sospensione della prestazione lavorativa – e quindi dello stipendio – dopo cinque giorni di ingresso al lavoro senza il Pass.

Le Regioni, con il Presidente della Conferenza Massimiliano Fedriga, chiedono intanto di eliminare i limiti di capienza per cinema, teatri e spettacoli dal vivo, ai quali si accede con Green pass. Una richiesta, questa, già avanzata a Draghi e Speranza dal ministro della Cultura Dario Franceschini.

La Lega con Giorgetti propone ancora una volta le  richieste sui  tamponi gratuiti ad alcune categorie come i minori, test “salivari molecolari” per ottenere il Pass e utilizzo degli anticorpi monoclonali.

A chi gli chiede se il fronte della Lega sia unito o ci siano rotture all’interno del partito , Giorgetti nega la presenza di divisioni interne: la linea è unica, dichiara, “stare al governo significa assumersi responsabilità”. Malumori da parte dei contrari della Lega potrebbero emergere in Parlamento, al Senato dove si vota il primo dl sul Green Pass e alla Camera dov’è all’esame il secondo  DL su trasporti e scuola.

A Palazzo Madama, dove il Governo spera di evitare la fiducia, i leghisti dovrebbero limitarsi ad alcuni ordini del giorno, mentre alla Camera proveranno a introdurre qualche modifica. Giorgetti pone solo all’ipotesi di obbligo di vaccino, che resta sul tavolo: “E’ veramente l’ultima istanza, da valutare molto bene”, afferma. Ma si valuterà nelle prossime settimane: se non si arriverà al 90% di vaccinati entro un mese, la scelta potrebbe diventare ineluttabile”.

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