Lunedì nero per tutte le Borse europee per i timori dei rischi di guerra sul confine Russia-Ucraina e sul rialzo dei tassi. Stoxx 600, che raggruppa i 600 titoli maggiori dell’Europa, ha contenuto i forti cali della giornata ma senza poter recuperare ha perso in finale di giornata l’1,9%, , che si traduce in 201 miliardi di capitalizzazione bruciati in un’unica seduta.
Lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni ha chiuso a 168 punti base rispetto al picco dei 171 ‘basis point’ della partenza, con un tasso del prodotto del Tesoro all’1,96% contro l’1,94% dell’avvio.
Ripercussioni inevitabili delle Borse europee anche su Piazza Affari dove l’indice Ftse Mib, dopo aver sfiorato ribassi del 4% in corso di seduta, ha chiuso in calo del 2,04% a 26.415 punti.
Mercati azionari europei dunque sotto “effetto guerra”: Madrid ha concluso in calo del 2,5%, Parigi del 2,2%, Francoforte di due punti percentuali. In ribasso dell’1,7% finale sia Amsterdam sia Londra, con Mosca che nei diversi indici si muove su cali tra il 3 e il 2%.
Solo il petrolio chiude in rialzo a New York, dove le quotazioni sono aumentate del 2,53% a 95,46 dollari al barile. Il Wti rivede quota 95 dollari per la prima volta da 2014.Negli Stati Uniti il Wti ha sfiorato il massimo da settembre 2014, mentre a Londra il Brent ha raggiunto i 95,66 dollari.
Forte calo anche per le Borse asiatiche perché i timori di una guerra tra Russia e Ucraina e le tensioni con gli Stati Uniti pesano sui listini che hanno registrano la peggior flessione delle ultime due settimane.In forte flessione Tokyo, Hong Kong, Shanghai, Shenzhen, Seul e Mumbai (-2%).
Gas in netto rialzo per i timori di una improvvisa riduzione dei flussi di gas che arrivano dalla Russia. Ad Amsterdam le quotazioni di ieri sono state in rialzo dell’8,5% a 83,50 euro al Mwh, dopo aver registrato un aumento del +12% a 88 euro. A Londra il prezzo è salito del 4,45% a 185,86 penny per Mmbtu.