Ucraina: si alza la tensione dopo le risposte di Mosca agli USA

Diventa sempre più complicata la soluzione diplomatica offerta dall’Occidente per risolvere la crisi ucraina, dopo che la Russia ha consegnato le sue minacciose risposte scritte alle proposte americane sulla sicurezza europea, cacciando nello stesso giorno il Vice Ambasciatore americano a Mosca Bart Gorman.

Joe Biden ritiene che il rischio di un’invasione russa sia comunque molto elevato e ha confermato che “l’attacco potrebbe accadere nei prossimi giorni, col pretesto di un’operazione sotto falsa bandiera”.

Del resto sono del medesimo avviso sia la Nato che alcune cancellerie europee, dopo gli scambi di accuse tra russi e ucraini per la pioggia di colpi di mortaio nel Donbass, dove è stato colpito un asilo. I russi parlano di parziale ritiro delle truppe, ma gli americani svelano, invece, l’aumento delle truppe (circa 7.000 uomini negli ultimi giorni) e la costruzione di un ponte chiave in Bielorussia, a 6-7 km dalla frontiera ucraina. La risposta russa lascia dunque pochi margini di trattativa.

In una lunga  lettera di 11 pagine consegnata agli USA, Mosca si dichiara “pronta al dialogo” con l’Occidente e offre a Washington una cooperazione per realizzare “una nuova equazione di sicurezza“. Tuttavia, sottolinea che “le linee rosse e gli interessi strategici” sul fronte della sicurezza che aveva posto “sono stati ignorati” e che “la crescente attività militare degli Usa e della Nato direttamente ai confini russi è allarmante“.

Di seguito l’intervento del Premier Draghi al termine della riunione informale dei Paesi della NATO.

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