Plastic W(e)ave: il nuovo progetto di BBS Pro firmato IperCollettivo

L’associazione Accaventiquattro Arte presenta Plastic W(e)ave, il nuovo progetto di IPER-collettivo ideato per lo spazio espositivo dello studio BBS-pro di Prato, con la cura di Davide Sarchioni.

IPER-collettivo sono Marco Conti (Prato, 1988), Giulia Landini (Prato, 1992), Lorenzo Romaniello (Pistoia, 1988) e Lorenzo Vacirca (Prato, 1988), sono giovani e provengono da esperienze e contesti diversi. Li unisce una visione condivisa sulle arti, l’architettura e l’ecologia realizzando opere in cui si sperimentano l’utilizzo di materiali alternativi, sostenibili o riciclati che mirano all’estetica ma anche alla capacità interattiva delle forme espressive in grado di produrre effetti sulla comunità e le specifiche identità dei luoghi per cui sono pensate.

Plastic W(e)ave è il loro nuovo lavoro di ricerca. Attinge alla tradizione tessile di Prato raccontandola emblematicamente, in maniera originale e innovativa. Il gioco di parole che compongono il titolo può essere tradotto letteralmente come Onda di plastica o più liberamente come Tessere la plastica. Il progetto muove dalla risignificazione di un oggetto-icona della produzione tessile: il cilindro forato di materiale plastico interamente riciclato. Generalmente utilizzato per la roccatura dei differenti tipi di filato, in Plastic W(e)ave diventa l’unità costitutiva dell’intera opera.

Assemblando più di 10.000 cilindri orientati in senso verticale, messi l’uno accanto all’altro, è stata ottenuta una grande struttura a pianta rettangolare che si staglia sul pavimento come un tappeto e sale poi verso l’alto come un’onda (Wave), evocando il movimento frenetico di un telaio che produce il tessuto (Weave – tessere). I cilindri, infatti, funzionano come la trama e l’ordito o i punti lanciati del ricamo, la cui disposizione rigorosa e ispirata all’armatura tessile, origina un pattern bicromatico dall’andamento sinusoidale e altamente suggestivo, giocato sull’interazione di colori accesi e complementari, del giallo e del violetto, generando una texture pixelata ed effetti optical dal forte impatto visivo.

Plastic W(e)ave 10’000 con da filatura riciclati Foto di Margherita Nuti

La composizione del pattern deriva dal lavoro di studio sui tessuti storici della produzione del distretto tessile, selezionati dagli archivi del Museo del Tessuto di Prato, e dalla loro successiva rielaborazione formale e cromatica con l’impiego dei cilindri per filati utilizzati in senso plastico e pittorico. L’opera, che conquista il centro dello spazio espositivo, si rifà anche alla dimensione ludica legata alle possibilità costruttive e combinatorie dei diversi elementi e colori che ricordano la logica del gioco dei Lego. Plastic W(e)ave può essere toccata, calpestata e utilizzata in maniera creativa come piattaforma polifunzionale o come sedute per il pubblico.

La mostra Plastic W(e)ave di IPER-collettivo inaugura il primo capitolo del nuovo programma espositivo dell’Associazione Accaventiquattro Arte, condiviso dallo studio BBS-pro, basato sull’attivazione di processi sinergici tra artiste, artisti e le aziende del territorio pratese (e aree limitrofe), con il coinvolgimento degli enti pubblici locali, quale modello virtuoso di produzione culturale. Durante il periodo di esposizione saranno organizzati cicli di incontri e talk mirati ad approfondire le relazioni tra arte e impresa e le tematiche relative all’arte nei luoghi di lavoro. Plastic W(e)ave di IPER-collettivo è organizzata dall’associazione Accaventiquattro Arte ed è stata realizzata grazie al sostegno di BBS-pro di Prato in collaborazione con BBS-Lombard Società Benefit di Prato e Milano.

Dettaglio estrusione Plastic W(e)ave 10’000 coni da filatura riciclati Foto di Margherita Nuti

I rocchetti utilizzati per l’opera sono stati forniti da Mariplast Spa di Montale (PT), leader nel settore. La mostra apre oggi sabato 12 marzo e sarà visitabile fino al 26 giugno 2022.

 

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