Ucraina il punto

Ucraina (22 aprile ore 9:30) – Il punto sulla guerra

Il dramma della guerra in Ucraina si è chiuso ieri con la notizia di Manhush. Manhush come Bucha, nuovo teatro di massacro con fosse comuni e migliaia di civili seppelliti.

Così, nel suo consueto video notturno, il Presidente Zelensky rinnova l’SOS ai Paesi occidentali. “Gli occupanti continuano a fare di tutto per poter parlare di un qualche tipo di vittoria”, dice. “Stanno portando nuovi battaglioni tattici e cercando anche di iniziare una cosiddetta ‘mobilitazione’ nelle regioni che occupano in Ucraina”.

Dopo USA e Canada, la Slovenia ha fatto sapere che invierà all’Ucraina 54 carri armati M-84. Si tratta dei principali veicoli corazzati dell’esercito jugoslavo. In cambio, riceverà i veicoli da combattimento di fanteria Marder e i corazzati per il personale Fuchs dalla Germania. L’ipotesi di un arrivo rapido di questi mezzi in Ucraina fa ipotizza la riduzione quanto non l’annientamento della supremazia russa in termini di tank.

Sul fronte diplomatico, si prepara il summit sull’Ucraina e la sua sicurezza a lungo termine”Martedì 26 aprile è la data del tavolo guidato dal Segretario alla Difesa americana, Lloyd Austin. Con lui i partner della NATO e i Paesi dell’Alleanza atlantica. Ad annunciarlo il Portavoce del Pentagono, John Kirby.

All’ONU scontro fra Russia e Ucraina. Dalla riflessione sulla guerra è scaturita quella della fame nel mondo. I due paesi rappresentano infatti quasi un terzo delle esportazioni globali di grano e orzo e milioni di persone in Medio Oriente, Africa e parti dell’Asia dipendono da loro per pane e pasta a prezzi accessibili. L’Ucraina è anche un importante fornitore di mais e il più grande esportatore di olio di girasole.

Finché la Russia persisterà nei suoi sforzi per invadere l’Ucraina, la minaccia della fame incomberà su molti paesi in tutto il mondo“, ha spiegato il Consigliere ucraino Natalia Mudrenko. Dall’altra parte, il Vice ambasciatore russo Dmitry Chumakov ha parlato di sanzioni, guerre commerciali, pandemia e politiche economiche occidentali come vere cause della crisi dei mercati alimentari, energetici e finanziari globali. Ha poi commentato che i critici della Russia stavano cercando di deviare l’attenzione dalle sanzioni e dall’egoismo economico dei Paesi sviluppati durante la pandemia.


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