Il vice Ministro degli Esteri russo, Alexander Grushko, ha affermato:“Siamo nella fase finale del suicidio energetico dell’Europa. E che siamo entrati in questa fase, lo dimostra la reazione di assoluta impassibilità dell’Europa di fronte agli attacchi contro i gasdotti Nord Stream 1 e 2, che sono di proprietà russa, ma costituiscono la base della sicurezza energetica dell’Europa”.
Grushko sostiene che siamo di fronte: “alla rinuncia totale alla libertà da parte europea, scambiata con la dipendenza dagli Stati Uniti“. E ha aggiunto: “Nel corso dei decenni sono stati realizzati decine di progetti nell’ambito della cooperazione tra Mosca ed i Paesi europei, progetti che sono stati tenuti al di fuori del contesto ideologico, c’è stata la Guerra fredda e poi la guerra nella ex Jugoslavia, interi Stati sono scomparsi dalla mappa, ma a nessuno mai è venuto in mente di utilizzare la cooperazione energetica come arma di pressione e anche militare”.
Il vice Ministro ha anche evidenziato come: “gli europei abbiano deciso di rinunciare ai vantaggi che venivano dalla cooperazione con la Russia, mentre gli Stati Uniti sono riusciti a evitare quello che temevano di più: il riavvicinamento tra la Russia e l’Europa”.