Al Viminale il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi incontra i vertici del calcio: il Presidente della Figc, Gabriele Gravina, e il Presidente della Lega calcio serie A, Lorenzo Casini, dopo gli scontri tra tifosi del Napoli e della Roma di domenica scorsa sull’A1.
L’appuntamento è stato anticipato già ieri dall’ex prefetto di Roma, che chiede una maggiore severità dopo quanto accaduto nell’Aretino tra ultras partenopei e romanisti domenica mattina. Piantedosi ha anche ribadito che verranno date all’Osservatorio sulle manifestazioni sportive “direttive di particolare rigore” e ispirate alla “massima precauzione” senza modificare la normativa, in quanto “il quadro normativo già consente di sospendere le trasferte”.
Piantedosi ha dichiarato: “Già io come prefetto di Roma mi ero occupato di questo tema e mi era capitato di adottare provvedimenti interdittivi per tifoserie ritenute, alla luce di elementi concreti, pericolose. Probabilmente molto è stato fatto in questi anni. Sempre meno succedono episodi negli stadi, quanto è accaduto ieri dimostra che per compiere fatti violenti si diano appuntamento lontano dagli stadi. Ne terremo conto, anche se costa tantissimo allo Stato seguire e predisporre misure di prevenzione lungo i percorsi”.
Daspo, 30 provvedimenti
Il questore di Torino ha emesso 30 provvedimenti Daspo: da uno a cinque anni, con otto obblighi di firma, nei confronti degli appartenenti dei gruppi ultras della Juventus. Si tratta degli ex Drughi, che ora si chiamano ‘San Marco 1988’, degli ex ‘Tradizione’, oggi ‘Gruppo Storico’, degli ex ‘Viking’, oggi ‘Milano 1986’, degli ex ‘Nuclei Armati Bianconeri’, oggi ‘Genova’ e dei neonati ‘La 12 Curva Sud’, gli ex ‘Drughi Asti Praia’. Secondo le indagini della Digos, 24 dei daspati avrebbero partecipato alla rissa tra gli ultras bianconeri scoppiata nel settore ospiti dello Stadio Olimpico Grande Torino, durante il derby dello scorso 15 ottobre. Uno scontro, sfociato nell’antistadio, in cui si erano affrontati in una quarantina.