Trentacinque anni fa un vile agguato mafioso strappò Mauro Rostagno all’affetto della figlia, dei familiari, degli amici.

Mattarella ricorda l’uccisione di Imposimato: “Lottava per la legalità”

Nel giorno del quarantesimo anniversario dell’uccisione di Francesco Imposimato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo ricorda con un messaggio diffuso a mezzo stampa.

Francesco Imposimato – scrive Mattarella – venne barbaramente ucciso quarant’anni or sono da sicari della camorra. I killer e i loro mandanti volevano far tacere un sindacalista impegnato nella difesa della dignità del lavoro e nella salvaguardia dell’ambiente”. Volevano anche “intimidire e minacciare il fratello, il Giudice istruttore Ferdinando Imposimato”. Un uomo “che stava portando alla luce complicità e intrecci tra organizzazioni mafiose e altri gruppi criminali. Il delitto fu al tempo stesso l’assassinio di un uomo che si batteva per liberare la società dall’oppressione delle mafie e una vile vendetta trasversale. Un magistrato che non si era piegato al ricatto. I processi hanno poi svelato un’intesa tra mafia e camorra finalizzata ad architettare ed eseguire l’omicidio“.

Nel giorno della ricorrenza dell’agguato mortale – conclude il Presidente – in cui venne gravemente ferita anche la moglie di Francesco Imposimato, desidero esprimere nuovamente la vicinanza e la solidarietà della Repubblica alla famiglia, agli amici, a quanti hanno tenuto vivo negli anni il ricordo di un testimone di impegno sociale e di lotta per la legalità e la giustizia. Gli assassini e le mafie sono sconfitti dal coraggio e dalla coerenza di chi interpreta e trasmette i valori della nostra convivenza civile raccolti nella Costituzione e il senso di libertà e di civiltà“.

Condividi
Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it