Potrebbe aprirsi l’atteso varco umanitario di Rafah tra Egitto e la Striscia di Gaza. Il via libera potrebbe essere dato già questa sera o, al più tardi, domani mattina per sei ore. Un lasso di tempo utile a consentire l’ingresso degli aiuti umanitari egiziani a Gaza. Tutto ad una condizione: Israele deve accettare una tregua.
Lo riporta l’ANSA, che ha ricevuto l’informazione direttamente dal portavoce del governatorato del Nord Sinai, Mohamed Selim.
Nelle scorse ore l’Egitto aveva rifiutato ogni proposta di creare un corridoio umanitario per l’evacuazione dei civili da Gaza. La Striscia è assediata da Israele, che sta per sferrare l’offensiva finale. La proposta era stata avanzata anche dagli Stati Uniti per mezzo di Kirby. Proprio il Consigliere per la sicurezza nazionale degli USA aveva fatto sapere che la discussione con egiziani e israeliani era attiva, non solo per il corridoio ma anche per consegnare cibo, medicinali e carburanti attraverso il valico di Rafah.
Intanto è incorso l’incontro tra il Premier Benyamin Netanyahu ed il segretario di Stato Usa Antony Blinken. Dopo il colloquio che si sta tenendo nel Ministero della Difesa di Tel Aviv i due incontreranno la stampa. Blinken, nella giornata di domani, incontrerà in Giordania re Abdyllah II.
L’Iran sta cercando di raccogliere tutto il mondo islamico contro Israele. Il Presidente iraniano Raisi ha contattato l’omologo siriano al-Assad, per comunicargli la necessità di trovare un accordo finalizzato ad una cooperazione mirata a fermare “i crimini del regime sionista contro la nazione palestinese oppressa“.
“La Repubblica islamica dell’Iran – ha dichiarato Raisi – tenterà di trovare questa convergenza il prima possibile, mettendosi in contatto con i Paesi islamici“.
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