Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale i Prefetti d’Italia e i Consiglieri di Prefettura di nuova nomina. Dopo l’intervento del Prefetto Matteo Piantedosi, Ministro dell’Interno, il Presidente Mattarella ha rivolto un saluto ai presenti.
“Il Ministro ha definito, poc’anzi, i Prefetti il cuore della Repubblica perché chiamati a rappresentare la presenza tangibile dello Stato sul territorio. Condivido. La natura stessa degli Uffici Territoriali del governo suggerisce una vocazione all’unitarietà di azione che accompagna il perseguimento dell’interesse generale. Unitarietà nel rispetto dell’articolazione istituzionale in cui si articola la convivenza civile della nostra comunità. I Prefetti sono, per definizione, presidi di legalità. L’attenzione dei cittadini verso la tutela dei diritti, nella cornice di sicurezza che le istituzioni devono assicurare, li interpella in modo crescente.
Il contesto nel quale ci troviamo ad agire rende particolarmente impegnativi i vostri compiti. Si diffondono, infatti, germi della pseudocultura della violenza e dell’odio, a livello internazionale e interno. E questo alimenta minacce anche di natura terroristica e comportamenti che aggrediscono la libertà dei cittadini. Vanno loro sempre garantiti i diritti fondamentali di espressione, associazione e riunione, sanciti dalla nostra Carta fondamentale.
Sismi, alluvioni, dissesti, disastri di natura varia ci affliggono con una frequenza che ha portato a definire protocolli e modelli di intervento collaudati, oltre che a sollecitare politiche non solo di mitigazione, ma anche e soprattutto di prevenzione dei fenomeni infausti e dolorosi che si ripetono. Occorre, correttamente, passare dalla cultura dell’emergenza alla capacità di affrontare i nodi alla base dei fenomeni. Servono scelte coraggiose a tutela anzitutto della vita e del futuro dei cittadini e delle comunità.
Desidero rinnovare, in questa occasione, ancora una volta, l’apprezzamento e la riconoscenza per la intelligente ed efficace azione dispiegata dalle Prefetture di fronte alle avversità degli ultimi mesi. Il tema delle immigrazioni irregolari, con il dramma dei minori non accompagnati, si inserisce in questo quadro.
L’Unione Europea sembra, finalmente, averne colto la natura non congiunturale e la necessità di affrontarlo alla radice e in maniera solidale, come questione e compito comunitario, ancora più urgente alla luce dei drammatici avvenimenti in Medio Oriente.
Citando Calamandrei, poc’anzi il Ministro dell’Interno, ha affermato di pensare che la autentica missione del “corpo prefettizio” sia quella di far “muovere la Costituzione, farla vivere nella società”, rendendone così sempre attuali e concreti i contenuti. La Carta costituzionale è, in questo senso, in eterno movimento, suggerendo la coerenza con i suoi principi delle politiche chiamate a rispondere ai temi che l’evoluzione della società propone di volta in volta. Permettetemi, allora, di aggiungere un’ulteriore immagine a quella che vi appartiene, di fedeli funzionari della Repubblica. Quella di essere, operatori della Costituzione.