Patto di stabilità, asse Francia – Germania e Italia allineata, ma no comment

Ieri sera sarebbe stato raggiunto  un accordo  tra Francia e Germania su un nuovo patto di stabilità e crescita secondo quanto riportato dal Ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire, in conferenza stampa via social. “Abbiamo lavorato molto con l’Italia, con il Ministro Giancarlo Giorgetti. Siamo sulla stessa linea con l’Italia“.

Il Ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner ha aggiunto – “Sono totalmente convinto che l’accordo tra Francia e Germania convincerà anche gli altri Stati membri. Le nuove regole porteranno a livelli di debito più bassi in modo affidabile. Le vecchie regole erano severe solo sulla carta“.

Sarà – prosegue Le Maire –  un patto di stabilità, perché garantirà il calo del debito pubblico e del deficit. E la Francia è totalmente determinata a rimettere a posto i suoi conti pubblici, a ridurre il debito e il deficit. E’ nello stesso tempo un patto di stabilità, perché abbiamo bisogno di investire nella decarbonizzazione della nostra economia e nella difesa, per garantire la nostra sicurezza sul territorio. Lo ridico: un accordo al 100% dovrebbe essere raggiunto questa sera tra la Francia e la Germania sulle nuove regole del patto di stabilità e crescita. E’ una notizia eccellente per tutti i Paesi europei. Abbiamo anche lavorato molto con i nostri amici italiani. Siamo esattamente sulla stessa linea con l’Italia: è una notizia eccellente avere la Germania, la Francia e l’Italia allineate sulle nuove regole del patto di stabilità. Voglio ringraziare Nadia Calvino, che ha fatto un lavoro eccellente per costruire un consenso tra gli Stati membri sulle nuove regole del patto di stabilità. E’ una tappa storica nel rafforzamento dell’identità e della sovranità europee” – ha concluso.

Il testo che sarà sul tavolo dei Ministri delle Finanze dei vari Paesi, contiene dei cambiamenti nel “considerando” che prevedeva la possibilità per la Commissione di tenere conto dell’aumento della spesa per interessi dei Paesi sotto procedura per deficit eccessivo, in via temporanea, nel 2025, 2026 e 2027, spiega un Alto  funzionario dell’UE.

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