Le misure della Manovra 2024 al rush finale in Senato

La manovra 2024 approda oggi mercoledì 20 dicembre in Aula del Senato per la discussione generale che prenderà il via alle 18.30 per arrivare alla fiducia e al via libera entro venerdì 22.

Il disegno di legge passerà poi alla Camera per un iter rapido che porterà all’approvazione definitiva del provvedimento tra Natale e Capodanno.

Un esame quello della Finanziaria, partito a rilento per il nodo emendamenti e la volontà del governo di ‘blindare’ il ddl, che adesso entra nel rush finale scongiurando lo spettro dell’esercizio provvisorio in caso di mancato via libera entro il 31 dicembre.

Nella manovra il governo conferma il taglio del cuneo, rafforzato con il decreto del primo maggio, di 7 punti per i redditi fino a 25mila e 6 punti per quelli fino a 55mila euro. La misura è finanziata solo per il 2024.

La Manovra comprende anche  il primo modulo della riforma fiscale: l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef, costo . Per il 2024 gli scaglioni si riducono da quattro a tre, accorpando i primi due scaglioni con un’unica aliquota al 23% per i redditi fino a 28.000; oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro l’aliquota resta al 35%; oltre 50.000 euro al 43%.

Inoltre si amplia fino a 8.500 euro la soglia di no tax area. Secondo le stime delle associazioni, la riforma garantisce un beneficio massimo di 20 euro al mese per i contribuenti convolti.

La manovra conferma le risorse per il Ponte sullo Stretto di Messina pari a 11,6 miliardi di euro dal 2024 al 2032, ma alleggerisce a 9,3 miliardi l’onere a carico del bilancio statale. La rimanente parte di 2,3 miliardi verrà reperita dal Fondo di sviluppo e coesione, con tanto di dote da 1,6 mld a carico del Fondo ma a valere sui bilanci di Calabria (300 mln) e Sicilia (1,3 mld).

‘Salve’ le pensioni di vecchiaia dei medici con penalizzazioni light per le anticipate. Dopo polemiche e scioperi il governo un emendamento all’art 33 della manovra mette al riparo dai tagli le pensioni di vecchiaia di medici, dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari e riduce progressivamente la decurtazione per i sanitari che restano in corsia (riduzione di un trentaseiesimo del taglio per ogni mese in più di permanenza al lavoro). I dirigenti medici e gli infermieri, se lo vorranno, potranno inoltre rimanere al lavoro fino a 70 anni.

Si alleggerisce la spending review per gli Enti locali rispetto alla versione originaria della manovra: circa 280 milioni di fondi stanziati per il Covid e non spesi vengono ridestinati agli enti locali, riducendone la revisione delle spesa nell’ordine del 20%-30% nel triennio.

La manovra incrementa il Fondo sanitario nazionale di 3 miliardi per il 2024, 4 miliardi per il 2025 e 4,2 miliardi per il 2026.

Le opposizioni hanno destinato i 40 milioni delle risorse a loro disposizione alle misure per la lotta alla violenza sulle donne. Tra gli interventi a sostegno delle donne vittime di violenza, la creazione di un fondo per le case rifugio, l’esonero contributivo alle assunzioni e le risorse aggiuntive per il Fondo per le Pari opportunità.

Negli emendamenti alla manovra approvati trova spazio la cedolare secca al 21% ma solo sul primo immobile con affitto breve. Dunque l’aliquota al 26% sui redditi da contratto di locazione scatterà solo a partire dal secondo appartamento. Se gli immobili con affitto breve sono più di quattro scatta il calcolo da reddito d’impresa, dunque non sarà applicata la cedolare secca.

 

 

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