Iran: esplosioni vicino alla tomba di Soleimani, 103 morti

103 morti, 170 feriti: questo il bilancio delle due esplosioni avvenute in Iran, nei pressi del cimiteri di Kerman. Migliaia di persone si stavano recando alla commemorazione di Qassem Soleimani, capo delle forze Qods delle Guardie della Rivoluzione iraniana. Il leader è deceduto il 3 gennaio 2020 in Iraq, quando morì in un operazione degli Stati Uniti.

Il Capo della magistratura iraniana, intanto, ha affermato che i terroristi dietro l’esplosione nel cimitero di Kerman sono mercenari di potenze arroganti e saranno certamente puniti. Con il termine “arroganti”, Gholamhossein Ejei, citato da Irna, si riferisce agli Stati Uniti e ai suoi alleati.

Dura la condanna del Presidente iraniano Ebrahim Raisi: “Indubbiamente, gli autori di questo atto vigliacco saranno presto identificati e puniti per il loro atto atroce dalle capaci forze dell’ordine e di sicurezza. I nemici della nazione dovrebbero sapere che tali azioni non potranno mai turbare la solida determinazione della nazione iraniana“.

La risposta dell’Iran a quest’atto terroristico sarà potente e schiacciante e sarà portata nel più breve tempo possibile“. Queste le parole a caldo del Ministro dell’Interno di Teheran, Ahmed Vahidi. A commentare l’accaduto la Guida suprema iraniana Khamenei: “Gli odiosi criminali dietro al duplice attentato di Kerman avranno una risposta severa e la giusta punizione“.

Secondo il Vicepresidente iraniano, Mohammad Mokhber, ci sarebbe Israele dietro la strage di Kerman. “Le mani del regime sionista hanno versato il sangue di cittadini innocenti“, ha dichiarato alla stampa. Anche il Presidente Turco Erdogan ha inviato un messaggio di cordoglio e vicinanza all’Iran: “Siamo profondamente rattristati per l’atroce attacco terroristico che è stato messo in atto nella provincia di Kerman in Iran“.

(Foto da Pixabay)

 

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