Se il centrodestra è ancora alle prese con le scelte sui propri candidati per le elezioni regionali, il centrosinistra a sua volta deve affrontare il medesimo problema, ovvero allargare il più possibile le alleanze in modo da presentare una proposta alternativa competitiva al voto amministrativo. Nodi della politica difficili da risolvere sia che si tratti di regioni, di grandi città come di piccoliIn comuni.
Nella Regione Abruzzo si voterà il 10 marzo prossimo e il centrosinistra riuscito a indicare da subito un candidato unitario: l’ex Rettore dell’Università di Teramo Luciano D’Amico, capace di mettere insieme un campo ‘larghissimo’ con PD, M5s, Iv, Azione e liste civiche. L’intesa verrà battezzata formalmente dalla Segretaria Dem Elly Schlein, attesa in regione nel fine settimana
Anche in Basilicata che andrà al voto in primavera, ma in data da fissare, il PD aveva indicato il ‘civico’ Angelo Chiorazzo, alla guida della coalizione Basilicata Casa Comune a cui, però, non ha aderito il M5s. Nei giorni scorsi, dopo un incontro tra PD e M5s, i Dem lucani hanno però aperto all’ipotesi primarie per una leadership condivisa nel centrosinistra, come ha spiegato il Segretario regionale Giovanni Lettieri, ferma restando la candidatura Chiorazzo.
In Piemonte il centrosinistra è invece in alto mare e la data del voto non è stata ancora indicata. Il primo incontro tra PD e M5s c’è stato la scorsa settimana e un nuovo appuntamento è stato fissato per il 17 gennaio. Fino ad allora, tutto fermo. I nomi proposti sono quelli della deputata Dem Chiara Gribaudo, del Vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle oppure dei civici Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino o Guido Giustetto Presidente dell’Ordine dei medici.
Im Sardegna si vota il 25 febbraio. Sull’isola PD e M5s hanno trovato l’intesa sul nome di Alessandra Todde, Vicepresidente di Giuseppe Conte, ma Renato Soru ha annunciato lo ‘strappo’ con i Dem, lanciando la sua candidatura, appoggiata, tra l’altro, da Azione è una parte dei Dem locali ha seguito l’ex Presidente.
In senso opposto è invece dell’ultima ora la scelta dei Progressisti di Massimo Zedda, che hanno annunciato l’addio a Soru per rientrare nel campo largo Pd-M5s a sostegno di Todde.
Alle urne, ma più avanti, andrà anche l’Umbria, dove sono aperte le trattative tra i Psrtiti di centrosinistra Magna ancora incertezza e confusione tra i nomi dei candidati prescelti.
Un discorso a parte merita l’Emilia Romagna, dove il Presidente Stefano Bonaccini, non ricandidabile a meno di modifiche alle norme sul terzo mandato, scade a gennaio del 2025. Ma se dovesse decidere di candidarsi alle europee la data del voto potrebbe avvicinarsi. Secondo termini di legge e scadenze varie, si potrebbe andare da fine 2024 alla primavera del 2025 quando al voto andrà anche il Veneto.
Il campo largo in alcune città è ancora in cerca di un candidato comune come sta accadendo a Bari, a Bergamo dove il PD ha messo in campo Elena Carnevali senza appoggio del M5S, a Firenze teatro del confronto con Iv sulla candidata Dem Sara Funaro, indicata senza primarie.