Alexey Navalny è morto in carcere. Mosca blinda il flusso di notizie mentre si attendono i riscontri per stabilire le cause della morte.
“Si è sentito male durante una passeggiata ed ha quasi immediatamente perso conoscenza”, fanno sapere dai servizi penitenziari russi. “Gli addetti medici dell’istituzione sono arrivati subito – prosegue la nota – ed è stata chiamata una squadra per le emergenze mediche. Sono state tentate tutte le misure di rianimazione” per circa mezz’ora “ma non hanno portato risultati positivi. Ed i dottori di emergenza hanno confermato la morte del detenuto. Si sta stabilendo la causa della morte”. Sarebbe morto per un’embolia.
Gli aggiornamenti sulle cause e le circostanze del decesso del dissidente, 48 anni a giugno, arrivano con difficoltà dalla Russia. I legali e la famiglia di Navalny stanno cercando di ottenere informazioni sulle cause.
Navalny era appena tornato in isolamento per la 27esima volta. Avrebbe dovuto passare nella ShiZO 15 giorni, un record anche per il vessatorio sistema penitenziario russo. L’11 era appena terminato un altro periodo di isolamento di dieci giorni. In totale, Navalny ha trascorso 308 giorni in isolamento dall’inizio della sua detenzione, nel gennaio del 2021.
L’ultima apparizione in video del dissidente russo in un’udienza, soltanto ieri. “Ieri Navalny ha parlato in tribunale con un collegamento video. Sembrava in buona salute ed ha anche fatto delle battute”, scriveva su X Anton Gerashchenko, consigliere del ministero ucraino dell’Interno. Nel video si vede Navalny in piedi dietro una grata.
“Vostro onore, le mando il mio numero personale di conto bancario così mi può mandare il denaro dell’alto salario di un giudice federale, perché io non più soldi grazie alle sue decisioni”, dice l’oppositore di Putin con un sorriso ironico, scambiando alcune parole con le autorità in Aula e con il giudice in toga nera in un’atmosfera apparentemente rilassata.
Il Cremlino: nessuna indagine speciale
Le cause della morte di Navalny ”saranno accertate dai medici”, dice il Portavoce del Cremlino Dmitry Peskov confermando il decesso dell’oppositore. ”Il Servizio penitenziario federale sta verificando e indagando” sull’accaduto, aggiunge Peskov, sottolineando che ”non serve un’indicazione speciale del Cremlino in merito”.
”L’Occidente salta alle conclusioni” con ”la reazione immediata dei leader dei Paesi della Nato alla morte di Alexey Navalny con accuse dirette contro la Russia”, dice la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova su Telegram affermando che ”le indagini forensi non sono ancora state completate” sul decesso del dissidente russo in carcere, ”ma le conclusioni dell’Occidente sono già pronte”.
Blinken punta il dito contro Putin
“La Russia è responsabile della morte di Navalny”. Così il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha reagito alla notizia della scomparsa per cause ancora da stabilire di uno dei maggiori oppositori di Vladimir Putin, detenuto nella colonia penale a regime speciale di Kharp nell’artico. “Se la notizia della morte di Navalny fosse confermata – ha scandito Blinken – ciò dimostrerebbe la debolezza della Russia e il marciume nel cuore del suo regime”.
(Screenshot IG)