La Francia attende con ansia l’esito del “secondo turno”

La Francia torna oggi, 7 luglio, alle urne dopo il primo turno delle elezioni legislative anticipate che hanno visto un’affluenza record al 66,7%, mai così alta dal 1981 e circa venti punti in più rispetto al 2022. Un’elezione che ha visto trionfare il partito di estrema destra Rassemblement National (Rn) e il suo alleato Eric Ciotti con il 33,1% delle preferenze, sulla scia del successo ottenuto alle elezioni europee del 9 giugno.

Con le urne aperte fino alle 18 nei piccoli comuni e alle 20 nelle grandi città, la partecipazione potrebbe essere ancora più alta, anche dopo il record delle deleghe depositate per votare e l’alta partecipazione dei francesi all’estero che hanno già votato.

Il risultato elettorale potrebbe non essere così in linea con il primo turno, o meglio potrebbe non dare all’estrema destra abbastanza voti per formare un governo di maggioranza assolutacreando uno stallo in Parlamento.

Sono 501 i seggi ancora da decidere tramite ballottaggio, mentre settantasei deputati sono già stati eletti tra cui 39 rappresentanti di Rn e dei suoi alleati. Sono invece 224 i candidati che si sono ritirati dopo essere arrivati terzi, 130 del Nouveau Front populaire (Nfp) di sinistra e 82 del partito Ensemble del presidente francese Emmanuel Macron, con l’obiettivo di cercare di impedire la vittoria del Rassemblement National.

Alla chiusura dei seggi conosceremo l’esito del secondo turno e i mercati e le imprese guardano con preoccupazione alle potenziali alleanze che potrebbero nascere all’indomani del voto, tra un Governo di destra, una coalizione con l’estrema sinistra o un possibile stallo.

Con il gioco delle ‘desistenze’ dovrebbe essere esclusa la maggioranza assoluta per il Rassemblement National di Jordan Bardella e di Marine Le Pen nonostante, molto probabilmente, il RN si confermerà il primo partito dopo aver conquistato nel primo turno il 33,1% dei voti insieme all’alleato Eric Ciotti.

Secondo me i giochi sono molto aperti” – ha commentato il nostro Ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “L’unica preoccupazione vera che io ho – ha spiegato – è di tipo economico. Una situazione di instabilità in Francia potrebbe provocare delle reazioni sui mercati che potrebbero avere anche delle ripercussioni sul nostro paese, sugli altri paesi Ue. A livello comunitario non cambia granché, l’unico dilemma è chi sceglierà il commissario francese“.

Scrive Le Monde – Il rischio di un’instabilità forte per l’esito  del secondo turno delle elezioni legislative,  genera sia preoccupazione che un atteggiamento attendista da parte degli investitori francesi come anche di quelli esteri.

L’avvio della nuova legislatura è previsto per il 18 luglio, giorno in cui si svolgerà la prima sessione plenaria della nuova assemblea e sarà eletto, a scrutinio segreto, il nuovo presidente del Parlamento. Lo stesso giorno dovranno essere presentate le dichiarazioni politiche dei gruppi, la loro composizione e il nome del loro presidente. Sabato 20 luglio le commissioni si riuniranno per la prima volta ed eleggeranno i propri presidenti.

I lavori proseguiranno per ”un periodo di 15 giorni” dalla costituzione dell’Assemblea nazionale, come prevede l’articolo 12 della Costituzione. Si tratterebbe quindi di un cambio di programma rispetto a quello che prevedeva la sospensione dei lavori parlamentari il 12 luglio in vista dei Giochi Olimpici di Parigi, che inizieranno il 26.

Se l’estrema destra non avrà la maggioranza assoluta, la Camera dovrà trovare nuovi equilibri. Macron ha chiarito che, al di là dell’esito del voto, non si dimetterà e inizierà quindi un periodo di ‘coabitazione’ che durerà almeno un anno insieme a un governo di coalizione, nel migliore dei casi.

La Costituzione francese stabilisce, all’articolo 12, che non ci possa essere un nuovo scioglimento del Parlamento in un anno e l’Eliseo ha chiarito che Macron non intende ricorrere all’articolo 16 che prevede l’assunzione di poteri eccezionali per evitare un vuoto di potere.

 

 

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