Libano, crescono i timori di escalation dopo la strage di bambini

Il Ministro degli Esteri e Vicepremier Antonio Tajani dopo l’attacco di ieri dal Libano che ha ucciso 12 tra bambini e ragazzi in suolo israeliano ha rilasciato la seguente dichiarazione – “Insieme a Guido Crosetto monitoriamo la situazione degli italiani nell’area, in contatto con gli ambasciatori italiani e Unità di crisi. Va evitata assolutamente una escalation. Esprimo condanna per l’attacco a Majdal Shams e profondo cordoglio per tutte le vittime“.

I media israeliani intanto riferiscono che diversi bambini feriti nell’attacco missilistico di ieri sono in gravi condizioni nei reparti di terapia intensiva pediatrica nel nord di Israele. Molti hanno riportato ferite gravissime.

Il Direttore del Centro medico Ziv di Safed, Salman Zarka, ha dichiarato alla TV Channel 12 che tre dei bambini ricoverati sono in gravi condizioni e si prevede che alcuni di loro saranno sottoposti ad altri interventi chirurgici nel corso della giornata dopo le operazioni eseguite nella notte.

È da molto tempo che non vediamo un gruppo di bambini colpiti da un trauma così grave” – ha dichiarato Danny Eitan, Direttore del Reparto di terapia intensiva pediatrica del Rambam Medical Center di Haifa.

A Majdal Shams sono inoltre in corso le ricerche per individuare il ragazzino druso di 11 anni scomparso dal momento dell’attacco missilistico. I media locali riferiscono che i parenti del piccolo, Guevara Ibrahim, hanno cercato in tutti gli ospedali e nei dintorni nel tentativo di trovarlo ma senza esito. Si ritiene che il bambino fosse nel campo di calcio colpito dal missile Hezbollah.

Intanto il Premier israeliano, Benjamin Netanyahu, nella proposta aggiornata su ostaggi e cessate il fuoco a Gaza, in discussione al vertice degli 007 ieri a Roma, ha aggiunto le seguenti nuove richieste:  1) l’istituzione di un meccanismo straniero per monitorare e impedire il movimento di armi e militanti palestinesi dal sud di Gaza al nord (senza specificare come funzionerebbe o chi ne sarebbe responsabile) – 2) il mantenimento del controllo israeliano sul confine tra Gaza e l’Egitto.

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