Castellone: il M5S, esempio positivo di etica e di contenuti

Il Movimento 5 Stelle ha rappresentato per il nostro Paese qualcosa di straordinario e ha saputo contaminare la politica italiana con esempi positivi  sia dal punto di vista dell’etica pubblica che dal punto di vista dei temi che sono entrati nell’agenda politica.

Lo scrive in un post sulla sua pagina social,  la Vicepresidente del Senato Mariolina Castellone, Senatrice del Movimento dal 2018 e che  ha, in primis, ricordato i principi fondanti e i motivi ispiratori che furono all’origine del dirompente successo conseguito, alle sue origini, dal Movimento 5 Stelle, fondato a Milano il 4 ottobre 2009.

La Senatrice mette in risalto nel proprio post una delle condizioni che fu lo spartiacque della politica di allora, fortemente identitaria del Movimento e che fece rapidamente breccia nell’opinione di moltissimi italiani. Fu merito dell’escamotage vincente di Beppe Grillo e di Gianroberto Casaleggio che, sulla scia dell’esperienza del movimento Amici di Beppe Grillo, attivo dal 2005, fu in grado di mobilitare e coinvolgere, 15 anni fa, una larga fetta del popolo italiano e viene da pensare che, sebbene l’attuale momento storico sia profondamente diverso da quello di allora, per molti versi, sarebbe possibile riproporlo anche oggi.

Scrive così Mariolina Castellone sul proprio post – solo una forza nata dal basso come la nostra poteva avere le mani libere per difendere tutti i cittadini, anche chi non ha nulla, anche chi viene sfruttato nel lavoro, anche chi non vuole dover emigrare per curarsi.  Grazie a questa contaminazione – aggiunge – siamo riusciti a risvegliare le coscienze dei “predicatori” della politica.

Castellone prosegue e non nasconde le cause delle recenti sconfitte elettorali del Movimento e precisa – Le ultime elezioni sono state purtroppo deludenti e il motivo di questo fallimento non è imputabile ad un unico fattore. Ci sono diverse concause: lo scarso radicamento sui territori e la poca apertura dei nostri gruppi alla società civile, il non aver saputo raccontare i nostri progetti in modo convincente, l’aver perso quell’energia che generava nelle persone la voglia di cambiamento che li spingeva a partecipare e a recarsi alle urne.

La Senatrice  non si limita al consueto piagnisteo sui flop elettorali, che fa ancora parte di un certo modo di predicare la politica, la stessa che esterna e che descrive  i difetti degli altri, senza mai accennare ai propri, senza indicare come porre rimedio agli errori commessi e senza neppure impegnarsi nella ricerca delle possibili soluzioni. Per rispondere a questo risultato deludente – ribadisce nella sua lucida analisi  Mariolina Castellone – il Movimento deve ripartire proprio dalla sua identità e far capire ai cittadini che la politica ha ancora bisogno di noi. Per fare questo stiamo per realizzare il primo esperimento di democrazia partecipativa e deliberativa nella storia di un movimento politico, sulla scia delle raccomandazioni dell’Ocse e della Comunità Europea: la nostra costituente.

Castellone spiega che, quest’ultima, sarà organizzata in tre fasi: la prima sarà quella di ascolto dei bisogni delle persone, aperta a tutti, attivisti e società civile, con l’obiettivo di raccogliere tutte le proposte elaborate dai cittadini, che andranno a creare un’agenda della discussione.

La seconda fase sarà quella deliberativa, in cui – scrive la Senatrice – si selezionerà un campione di cittadini rappresentativo della nostra base, con l’estrazione a sorte di 300 nostri iscritti, che si riuniranno per diversi giorni per discutere ed approfondire i temi individuati nella prima fase ed elaborare soluzioni che rispondano ai bisogni delle persone.

La terza fase – precisa – sarà quella del voto degli iscritti sulle proposte deliberate dal campione dei 300.

Castellone conclude con un invito rivolto agli iscritti e a coloro che lo saranno, affinché non abbiano timori di intraprendere o rinizziare un nuovo percorso di cambiamento e afferma – La scelta di metterci in gioco in modo così aperto e inclusivo è coraggiosa e rivoluzionaria e deve esserlo fino alla fine. Senza aver paura del cambiamento che è sempre stato il nostro motore propulsivo. Da questa costituente io sogno un movimento che sappia fare tesoro della sua storia non per stravolgere i principi fondanti o il suo codice etico, provando per esempio a superare il limite ai mandati da portavoce, come ho già detto in un recente post, ma per individuare nuovi strumenti che riescano a realizzare sempre meglio quel sogno di partecipazione di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Come? Valorizzando sempre di più quella stessa intelligenza collettiva che guiderà la nostra costituente e trovando un modo per consultare la nostra base su tutte le scelte, anche quando bisogna individuare i profili più adatti a realizzare i vari progetti, evitando così un’organizzazione troppo verticistica.

Il Consiglio Nazionale del M5S ha approvato le fasi, i meccanismi e il funzionamento del processo di democrazia partecipativa per l’Assemblea costituente del Movimento 5 Stelle che prenderà il via il prossimo 4 ottobre. L’obiettivo principale è coinvolgere i cittadini per elaborare proposte e soluzioni sui temi più importanti di cui il Movimento dovrà occuparsi nei prossimi anni.

L’innovazione più radicale di questo processo partecipativo consisterà nel metodo: il Movimento 5 Stelle si metterà per la prima volta in discussione, partendo dall’ascolto e condividerà e discuterà le posizioni da adottare, le scelte da assumere e gli obiettivi da perseguire.

Sono certa che da questo processo possiamo uscirne più forti – rimarca la Senatrice –  perché la partecipazione è la vera chiave del cambiamento.

In alto i cuori e viva il Movimento – conclude nel suo post e con comprensibile enfasi, la Vicepresidente del Senato.

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