Sanità: “investire 10 miliardi o collasso”

Il Senatore del M5S, Segretario di Presidenza del Senato, Pietro Lorefice ha lanciato un preoccupante appello al Governo raccogliendo anche l’appello dell’Ordine dei Medici per far fronte all’emergenza salute”, che si aggrava di giorno in giorno e rischia di aggravarsi di più con l’autonomia differenziata.

Lorefice afferma – che la sanità pubblica sia un orpello marginale su cui è inutile investire, questa maggioranza l’ha dimostrato in tutti i modi, dimenticando che è della salute e della vita di noi tutti che stanno decidendo, tra un taglio e un taglia e cuci.

L’ inaccessibilità alle cure è una delle più vergognose ingiustizie sociali del nostro tempo purtroppo caratterizzato da tagli indiscriminati, austerità e inadeguati investimenti che hanno portato il diritto alla salute a diventare un inavvicinabile bene di lusso.

Siccome la battaglia per una sanità pubblica non può e non deve avere un colore politico, perché trattasi di una battaglia di tutti e per tutti nel nome di un bene troppo alto e intoccabile per poter essere anche lontanamente oggetto di giochini su chi si intesta cosa, se Meloni e company non vogliono ‘darla vinta’ a un’opposizione che chiede investimenti in sanità da tempo immemore, che almeno ascoltino la comunità medica.

Mi riferisco al recente appello, che sarebbe aberrante non appoggiare e non accogliere, della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) che ha sollecitato il Governo a destinare 10 miliardi di euro nella prossima Legge di Bilancio per i professionisti sanitari.

Alle porte di una manovra che si preannuncia, tanto per cambiare, lacrime e sangue, nascosta in modo grottesco dietro sgangherate dichiarazioni urbi et orbi e relativi dietrofront su qualsivoglia tema al fine di creare un po’ di caos informativo nel quale mettere le mani nelle tasche degli italiani senza dare troppo nell’occhio, questa maggioranza non ha altra scelta che passarsi una mano sulla coscienza e affrettarsi a predisporre investimenti adeguati per migliorare le condizioni di lavoro, aumentare gli stipendi e contrastare il precariato tra i medici.

Solo così, tenendo comunque presente che è una corsa contro il tempo, si potrà cercare di contrastare la tragica ma comprensibile fuga di professionisti dal pubblico al privato o addirittura all’estero, con conseguente carenza di personale nelle strutture pubbliche.
In assenza di questi fondi nella prossima Legge di bilancio, il SSN non potrà materialmente offrire cure per tutti, lasciando milioni di italiani senza assistenza medica con un conseguente peggioramento generale della salute pubblica.

Che il Governo investa questi 10 miliardi non è più da considerarsi una speranza, ma un obbligo morale, ancor prima che politico, nei confronti di un intero Paese” – conclude Pietro Lorefice.

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