Mattarella: servono anche più risorse pubbliche per essere competitivi

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo al 17/mo Simposio Cotec, dedicato quest’anno al tema della sovranità tecnologica ha sottolineato il recente rapporto sulla competitività europea di Mario Draghi.

Ancora una volta – ha detto il Presidente – è stato scelto un tema di grande rilevanza e attualità, che si inserisce nella riflessione strategica in corso a Bruxelles, su cui è intervenuto recentemente, con un autorevole rapporto, anche Mario Draghi”.

“In quel rapporto – ha precisato – centrato come tutti sappiamo sulla competitività europea,  il divario di produttività tra Unione Europea, Stati Uniti e Cina è imputato principalmente al settore tecnologico”.

“Per restare competitivi – ricorda Mattarella– servono risorse. Anzitutto fondi per i nostri sistemi educativi -e in Italia permane un significativo deficit di istruzione nell’ambito delle lauree Stem (science, technology, engineering and mathematics) e per la ricerca, oltre a intese che assicurino l’approvvigionamento delle materie prime indispensabili per la produzione delle nuove tecnologie”.

“Spesso ci si riferisce all’Europa come al vecchio continente, ma questa espressione è sorta per distinguerla dal nuovo mondo, non per indicare un presunto irrimediabile invecchiamento della sua civiltà. Un bilancio demografico, con sempre meno giovani, costituisce, certamente, motivo di allarme per il futuro. È dalle nuove generazioni che arriva la spinta al cambiamento e all’innovazione“.

“In tempi recenti basti pensare alla corsa all’allunaggio degli anni Sessanta; alla sfida per il controllo dell’Intelligenza artificiale dei giorni nostri. La supremazia tecnologica è una componente rilevante nel rapporto tra Stati. Il trasferimento delle tecnologie tra Paesi è sempre stato un segno di fiducia e condivisione di crescita. In questa corsa, l’Europa deve poter competere a parità di condizioni e si impone, in questo senso, la capacità di dar vita a campioni europei, espressione di sovranità condivisa. Le politiche pubbliche hanno, infatti, un ruolo determinante, sia sul terreno delle regole, sia nella creazione di condizioni utili a far crescere il mondo della ricerca e la correlata capacità di trasformare le nuove conoscenze in valore e in impresa“.

“Le dinamiche internazionali sono sempre state segnate dalle nuove tecnologie. In tempi recenti basti pensare alla corsa all’allunaggio degli anni Sessanta; alla sfida per il controllo dell’Intelligenza artificiale dei giorni nostri. La supremazia tecnologica è una componente rilevante nel rapporto tra Stati. Il trasferimento delle tecnologie tra Paesi è sempre stato un segno di fiducia e condivisione di crescita. In questa corsa, l’Europa deve poter competere a parità di condizioni e si impone, in questo senso, la capacità di dar vita a ‘campioni’ europei, espressione di sovranità condivisa. Le politiche pubbliche hanno, infatti, un ruolo determinante, sia sul terreno delle regole, sia nella creazione di condizioni utili a far crescere il mondo della ricerca e la correlata capacità di trasformare le nuove conoscenze in valore e in impresa”.

 

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