Manovra, “da underdog a blacrock il passo è breve”

È antropologicamente interessante
constatare le varie fasi del sovranismo nostrano. Prima c’è il  sovranismo elettorale, quello tutto muscoli, facce feroci e occhi  iniettati di sangue; poi c’è il sovranismo mite, perché gli scranni di Palazzo Chigi e dei Ministeri lo rendono subito più vellutato; infine  c’è il sovranismo da osteria, quello che neanche più in tv può essere  raccontato, al massimo in qualche taverna sul territorio a quei pochi  che ci credono ancora“.

Così scrive  in una nota Pietro Lorefice, Segretario di Presidenza del Senato e Capogruppo del M5S in Commissione Politiche UE di Palazzo Madama.

Basti guardare al modo in cui Giorgia Meloni non solo, e non tanto,  ha spalancato le porte di Palazzo Chigi al fondo americano BlackRock
aggiunge – In fondo ascoltare un investitore, americano o estero che  sia, non rappresenta di per sé nulla di male, anzi. Semmai va acceso
un faro su tutte le prospettive di investimento offerte dall’Esecutivo al fondo statunitense, dalle Ferrovie all’energia, fino a una non meglio
precisata società unica di gestione dei porti italiani“.

Ma sì,  smantelliamo tutto, tanto c’è una Manovra da riempire. Ormai abbiamo  capito la traiettoria di Giorgia: da underdog a BlackRock il passo è breve” – conclude Lorefice.

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