Gianni Agnelli, l’Avvocato d’Italia. Avrebbe compiuto 100 anni

Era e sarà per molti la FIAT. Era e sarà per molti la JUVENTUS. Per pochi Gianni Agnelli. Scopre il dolore della perdita molto giovane: a 14 anni il padre muore in un incidente d’aereo, mentre la madre morirà di incidente d’auto dodici anni dopo.

Nel 1943 si laurea in Giurisprudenza a Torino e poco dopo si arruola come Ufficiale di collegamento del Corpo Italiano di Liberazione. A 25 anni arrivano le prime vere cariche ufficiali. Viene eletto Presidente della società di produzione di cuscinetti a sfere fondata da Roberto Incerti e dal nonno; diventa il più giovane Sindaco di Villar Perosa e d’Italia.


Fu educato secondo un modello altoborghese con frequentazioni nel mondo dell’aristocrazia, favorite dal legame con i Principi di Piemonte, nei canoni di rigido formalismo del costume dell’epoca, che voleva i figli delle famiglie di maggior rango affidati alle cure di istitutrici straniere e di precettori privati, seppure talvolta anticonformisti e di prestigio intellettuale. E in queste frequentazioni che conosce le donne più importanti e più belle.

Gli saranno affibbiati svariati flirt come  Anita Ekberg, Dalila Di Lazzaro e persino Jacqueline Kennedy. Andando dalla sua amante Pamela Digby Churchill, nuora del Primo Ministro inglese Winston Churchill, ebbe un grave incidente, dove rischiò l’amputazione della gamba.

Ma alla fine portò una sola donna all’altare:  Marella Caracciolo dei Principi di Castagneto. I due si sposano nel 1953 ed ebbero due figli, EdoardoMargherita. Ma purtroppo la famiglia affronterà anche uno dei dolori più grandi, la morte di Edoardo che a 46 anni decide di uccidersi.

Gianni Agnelli e la Fiat

Insediatosi al timone della Fiat all’età di 45 anni, dopo aver svolto praticamente solo ruoli di rappresentanza, Gianni Agnelli si trovò dinnanzi a due problemi. Il primo riguardava l’esecuzione dell’accordo con l’Unione Sovietica per la costruzione di uno stabilimento presso una cittadina sul Volga, per il quale la Fiat doveva fornire all’Autoprominport; il secondo problema fu assai più grave.

Quando il Governo italiano decise di finanziare l’Alfa per la costruzione di uno stabilimento nell’Italia meridionale, chiedendo di produrre un modello di autovettura di livello medio, nella stessa fascia di mercato, più o meno, della Fiat 128, Agnelli capì che in Italia non potevano assolutamente esserci due grandi marchi di auto nel paese, soprattutto se uno di questi veniva finanziato dagli stessi italiani con le tesse. Nel 1986 Gianni Agnelli riuscirà a comprare l’Alfa Romeo. Nel 1991 diventerà Senatore a vita nominato dal Presidente della Repubblica Francesco Cossiga.

Morirà all’età di 81 anni a Torino nella sua storica residenza collinare Villa Frescòt per carcinoma della prostata. La moglie, che tutti i torinesi chiamavano col solo nome, Marella, morirà nel 2019 per le  complicazioni del Morbo di Parkinson di cui soffriva da tempo.

Per molti la Fiat, per molti la Juventus. Per pochi Gianni.

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