Ema: “Non c’è nessun rischio legato all’età per il vaccino AstraZeneca”

L’Ema in un comunicato ribadisce che: “Un nesso causale degli eventi rari di trombosi con il vaccino di AstraZeneca non è dimostrato ma è possibile e ulteriori analisi sono in corso”. 

In una nota si legge: “L’Ema continua a collaborare con le autorità nazionali degli Stati membri Ue per garantire che vengano segnalati casi sospetti di coaguli di sangue insoliti dopo le vaccinazioni con AstraZeneca. Questi casi vengono analizzati nella valutazione in corso del Comitato della sicurezza dell’Ema (Prac). Sulla base di tutti i dati attualmente disponibili, il Prac dovrebbe emettere una raccomandazione aggiornata durante la sua riunione plenaria di aprile (6-9 aprile)”.

Lunedì 29 marzo l’Ema ha convocato una riunione con gruppo di esperti ad hoc per fornire ulteriori contributi alla valutazione in corso. Esperti esterni indipendenti con una gamma di specialità mediche, inclusi ematologi, neurologi ed epidemiologi, hanno discusso aspetti specifici. Come ad esempio possibili meccanismi sulla possibilità di identificare i fattori di rischio e quali dati aggiuntivi sono necessari per caratterizzare ulteriormente gli eventi osservati e il rischio potenziale.

Al momento la revisione non ha identificato alcun fattore di rischio specifico, come l’età, il sesso o una precedente storia medica di disturbi della coagulazione, per questi eventi molto rari. Come comunicato il 18 marzo, l’Ema ritiene che i benefici del vaccino AstraZeneca nella prevenzione del Covid-19, con il rischio associato di ospedalizzazione e morte, superino i rischi di effetti collaterali.

La dichiarazione dell’Ema arriva dopo il nuovo allarme tedesco sulle trombosi cerebrali in seguito alla somministrazione del vaccino AstraZeneca.

La Direttrice dell’Ema, Emer Cooke, precisa: “Non controindichiamo il vaccino AstraZeneca per le donne incinte, ma consigliamo loro di vedere il medico prima di prendere qualsiasi vaccino. I benefici del vaccino di AstraZeneca superano i rischi”

Conclude Cooke: “non ci sono prove che giustificano restrizioni nell’uso del vaccino nelle diverse classi di età. La nostra analisi sui casi molto rari di trombosi continua e le conclusioni arriveranno prossima settimana. Se sarà stabilita una relazione tra gli eventi rari di trombosi ed il vaccino di AstraZeneca daremo nuove avvertenze e istruzioni per i medici”. 

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