Bari: farmaci sottratti da deposito azienda e rivenduti a prezzi inferiori, 1 arresto e 20 indagati

Bari, 10 apr. – (Adnkronos) – Un dipendente di una azienda, che gestisce un deposito di farmaci con sede a Modugno, in provincia di Bari, un 51enne originario del nord della provincia, si sarebbe impossessato pressoché quotidianamente di confezioni o di altro materiale custodito nel magazzino, cui era addetto. Dopo aver ricevuto le ordinazioni, soprattutto, tramite whatsapp, avrebbe consegnato e venduto il materiale a domicilio, a prezzi inferiori del 20% rispetto a quelli di mercato. E’ da lì che sono partite le indagini dei carabinieri del Nas (nucleo antisofisticazioni sanitarie) del capoluogo pugliese che hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 20 persone, indagate, a vario titolo, per ‘furto’, ‘autoriciclaggio’, ‘ricettazione’ ed ‘esercizio abusivo della professione di farmacista’. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Bari, sono state avviate, a maggio del 2023, a seguito della denuncia presentata dalla proprietà del deposito farmaceutico, per i continui ammanchi di medicinali, integratori, cosmetici e dispositivi medici, accertati, negli ultimi due anni, per un valore complessivo di circa 120.000 euro. A luglio scorso, i militari del Nas avevano arrestato in flagranza il 51enne, il quale, dopo essersi impossessato per l’ennesima volta di medicinali ed integratori dal deposito in cui lavorava, era stato bloccato mentre si stava allontanando dall’azienda a bordo della propria auto. Dopo la convalida, l’uomo era stato sottoposto, dapprima alla misura cautelare degli arresti domiciliari e, quindi, a quella dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Nel frattempo, sono proseguite le indagini. I carabinieri sono riusciti ad identificare 19 persone, tutte residenti nella zona, che acquistavano regolarmente i farmaci provento di furto e che sono state denunciate per ‘ricettazione’, mentre per il 51enne, che nel frattempo è stato sospeso dall’azienda per cui lavorava, è scattata anche la denuncia per ‘esercizio abusivo di una professione’, per aver ripetutamente consegnato ai propri clienti medicinali, alcuni dei quali soggetti anche all’obbligo di prescrizione medica, in mancanza di idoneo titolo ed iscrizione all’albo professionale dei farmacisti.

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