Milano, 20 mar. (Adnkronos) – “L’anno scorso una campagna mediatica senza contraddittorio e senza conoscenza degli atti, di una nota trasmissione, ha voluto provare la carta della suggestione per dare corpo ad un’inconsistente richiesta di revisione al processo per l’omicidio di Chiara Poggi. Lo dissi subito, anche in tv, appena lette le carte, che non c’erano neppure elementi utili a mettere in discussione il quadro accusatorio. Ora la Cassazione mette una (nuova) parola ‘fine'”. Paolo Reale, consulente informatico e cugino di Chiara Poggi, interviene così – con un post sui social – dopo la decisione che di fatto chiude la possibilità di una revisione del processo come chiesto dalla difesa di Alberto Stasi, l’allora fidanzato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere.