Caltanissetta, 5 feb. (Adnkronos) – “In quaranta anni di servizio nessuno mi ha mai chiesto di staccare volontariamente delle registrazioni di intercettazioni o degli interruttori. Non ricordo che ci siano mai stati episodi del genere”. Fabrizio Mattei, il poliziotto imputato per calunnia aggravata nel processo sul depistaggio sulla strage Borsellino, smentisce in aula a distanza il collega Giampiero Valenti, che a sorpresa, in una udienza, aveva detto ai magistrati che durante il periodo in cui veniva intercettato l’ex pentito Vincenzo Scarantino, dopo la strage di via D’Amelio, gli fu detto “dai superiori” di interrompere le intercettazioni quando Scarantino doveva parlare con i magistrati. “Mai, mai nessuno mi ha fatto richieste del genere – spiega Mattei – l’ispettore Valenti può anche dirlo, ma quello che ha descritto Valenti è semplicemente un cambio di traslatori”.