Palermo, 3 mag. (Adnkronos) – “Mi sorpresi che gli oggetti sequestrati nel corso della perquisizione a casa di Giovanni Napoli, fossero stati restituiti senza la mia autorizzazione. Nella nota trasmessa dai carabinieri del Ros non è stata data adeguata evidenza al rilevatore di microspie. Nelle mie indagini, per quello che era il mio metodo di lavoro, anche in altre indagini, approfondisco tutto”. Lo ha detto Teresa Principato, ex Procuratore aggiunto di Palermo e oggi sostituto procuratore alla Direzione nazionale antimafia, deponendo al processo d’appello sulla trattativa tra Stato e mafia in corso davanti alla Corte d’assise di appello di Palermo. Al centro della deposizione l’arresto di Giovanni Napoli, un veterinario, avvenuto nel 1998 con l’accusa di essere stato un referente mafioso di Mezzojuso e soprattutto per aver dato sostegno logistico a Bernardo Provenzano. Una vicenda che si inquadra nel discorso della mancata cattura di quest’ultimo.