Roma, 24 feb. (Adnkronos Salute) – Per le malattie infiammatorie croniche dell’intestino (Mici), con cui convivono almeno 200mila italiani soprattutto in età giovanile, “negli ultimi 20 anni sono stati sviluppati farmaci che hanno avuto un impatto molto positivo sulla gestione di patologie quali la rettocolite ulcerosa, la malattia di Crohn oltre ad alcuni casi di colite per i quali è difficile ottenere una diagnosi precisa e per questo definite ‘coliti indeterminate’. Si tratta dei farmaci biologici che, bloccando una o più molecole infiammatorie o immunoeccitatorie, spengono efficacemente la infiammazione anche nelle malattie più resistenti”. Lo afferma Maurizio Vecchi, professore ordinario di Gastroenterologia e responsabile Unità di Gastroenterologia ed Endoscopia Fondazione Irccs Ca ‘Granda ospedale Maggiore Policlinico università degli Studi di Milano.