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Affluenza: le regioni che sono calate drasticamente

La crisi dell’astenzionismo in Italia continua a peggiorare. L’affluenza registrata nella giornata di ieri segna un calo non indifferente. Alla chiusura dei seggi di ieri, domenica 28 maggio, il dato dei votanti è stato del 37,51% contro il 45,43% della scorsa tornata elettorale.

La regione che registra il più alto tasso di astenzionismo è la Campania con un’affluenza del 34,16%, contro il 46,45% del primo turno con un calo del 12,29%; segue l’Umbria che ha chiuso la giornata di ieri con il33,83% di affluenza, contro il 45,91% del turno precedente perdendo ben il 12,08% dei votanti.

Al terzo posto il Piemonte con il 36,32%, contro il 45,33% perdendo ben il 9,01%; a seguire la Puglia con il 38,96% di affluenza rispetto al 47,72% della tornata precedente con un calo dell’8,76%. Subito dopo troviamo il Lazio con l’8,17% di calo, la Toscana con il 7,02%, la Liguria che registra il 6,42%, la Lombardia con il 4,67%, le Marche con il 3,71% e a chiudere il Veneto che passa dal 44,40% del 14 e 15 maggio scorso al 41% di ieri sera.

Il dato che più però preoccupa è quello della Sardegna che rispetto ai dati sopra indicati, la “giustificazione” potrebbe essere il ballottaggio, per l’Isola la questione è diversa. La popolazione ieri è stata chiamata in prima battuta per esprimere il voto e i dati parlano di un’astenzione spaventante: alle 23 di ieri sera si era recato al voto il 47,64% degli elettori contro il 63,05 delle scorse elezioni. Un calo drastico del 15,41%.

 

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