Barriera corallina australiana: sbiancamento dei coralli

Il Portavoce per gli oceani del WWF Australia, ha annunciato che la grande barriera corallina starebbe per subire il settimo evento di sbiancamento di massa causato dal riscaldamento globale e l’inquinamento del pianeta.

Il riscaldamento in particolare genera un’ ondata di calore subacquea, che continua ad accumularsi attraverso la regione meridionale dell’oceano. Sarebbe lo sbiancamento più grave dopo quello del 1998 e del 2022.

In particolare l’Authority per la gestione della Grande Barriera Corallina d’Australia ha avviato una ricognizione aerea dell’ecosistema, che si estende per 2.300 km al largo della costa nordest del continente, dopo che i rilevamenti dagli elicotteri hanno confermato estesi sbiancamenti dei coralli attraverso la sezione meridionale del più grande sistema corallino del mondo.

L’Authority afferma che l’osservazione  dagli elicotteri mostra che gli  sbiancamenti sono  estesi e piuttosto uniformi in tutte le regioni della barriera, lungo una distanza di oltre 1.100 km.

Lo sbiancamento si verifica quando l’acqua rimane insolitamente calda per varie settimane ed è reversibile se il fenomeno è poco diffuso e la temperatura dell’acqua si abbassa, ma gli scienziati riportano che può rendere i coralli più suscettibili a malattie e pregiudicare la loro capacità di riprodursi. Secondo gli esperti si sono potuti osservare coralli sbiancati anche in profondità.

Le ricognizioni aeree sono uno strumento efficace per valutare l’estensione  dello sbiancamento, ma è necessaria anche l’osservazione subacquea per comprendere la severità dello sbiancamento e fino a quale profondità si estende.

(Foto Pixabay)

Condividi
Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it