Dopo aver effettuato dieci rialzi consecutivi dei tassi di interesse a partire da luglio 2022, portando ad un aumento cumulato di 450 punti base, la Banca centrale europea ha deciso di “prendere una pausa” nei tassi di interesse, come previsto dai mercati. Questa decisione è stata presa durante la riunione “in trasferta” a Atene. In particolare, il Consiglio direttivo ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale, che rimarranno rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%.
La Banca centrale europea ha motivato questa decisione affermando che “le nuove informazioni hanno confermato sostanzialmente la sua valutazione precedente riguardo alle prospettive di inflazione a medio termine”. Sebbene ci sia ancora l’aspettativa che l’inflazione rimanga elevata per un periodo prolungato, si è verificato un notevole calo dell’inflazione a settembre, attribuibile anche a forti effetti di base, e molte misure dell’inflazione di fondo hanno continuato a diminuire. I precedenti aumenti dei tassi di interesse decisi dal Consiglio direttivo hanno continuato a influenzare positivamente le condizioni di finanziamento, riducendo la domanda e contribuendo quindi a ridurre l’inflazione.
La presidente della Bce ha dichiarato che l’economia dell’Eurozona rimane debole, con la produzione nel settore manifatturiero in calo e segnali di indebolimento del mercato del lavoro. Ha anche evidenziato che i rischi per l’economia rimangono orientati al ribasso, con tensioni geopolitiche legate a eventi come la guerra in Ucraina e gli attacchi del 6 ottobre in Medioriente. La Bce crede che i tassi di interesse attuali abbiano raggiunto livelli tali da contribuire in modo significativo al ritorno dell’inflazione all’obiettivo, ma continuerà a basare le sue decisioni sui dati disponibili per determinare il livello e la durata adeguati delle misure restrittive.
