Nella capitale serba, ieri nella notte della vigilia del Natale, si è svolta la protesta violenta dell’opposizione anti governativa. I manifestanti hanno assediato per ore la sede del Municipio cercando più volte di penetrare all’interno del palazzo.
Per tutta la settimana, ‘La Serbia contro la violenza‘, maggior esponente dell’opposizione, ha manifestato per denunciare i presunti brogli nelle elezioni parlamentari e amministrative del 17 dicembre scorso.
Il il raduno inizialmente pacifico, convocato come di consueto davanti alla sede della commissione elettorale, si è trasformato, in pochi minuti, in una contestazione violenta, con la partecipazione di migliaia di dimostranti che si sono diretti verso la vicina sede del Municipio con l’intenzione di assaltarla.
I manifestanti più volte hanno cercato di oltrepassare le recinzioni e penetrare con la forza nell’edificio, a difesa del quale sono affluite ingenti forze di polizia in assetto antisommossa.
I dimostranti hanno a lungo bersagliato il Municipio con un fitto lancio di uova, bottiglie di plastica, pomodori e altri oggetti. Contro di loro la Polizia ha fatto uso di gas lacrimogeni nel tentativo di disperdere i manifestanti più violenti che hanno divelto porte e finestre.
Alla fine le forze di Polizia sono riuscite a creare un solido cordone di agenti tutt’intorno alla sede del Municipio, respingendo e allontanando manifestanti nella strade laterali.
In serata, il Presidente Vucic, ha convocato una riunione urgente del Consiglio per la sicurezza nazionale, mentre decine di dimostranti sono stati arrestati con l’accusa di tentativo di assalto alle istituzioni e diversi agenti di Polizia sono rimasti feriti, due in modo serio, colpiti dal lancio di sassi e altri oggetti.
Secondo il Sindaco uscente di Belgrado, la rivolta avvenuta avvenuta ieri sera a Belgrado può essere paragonata a quella del Majdan del 2014 a Kiev.