Crisi Ucraina: effetti negativi sui mercati azionari

Inevitabile reazione negativa dei mercati all’annuncio dopo l’annuncio di Putin dell’ “operazione militare” in Ucraina. La  guerra fa volare il prezzo del petrolio. Il Brent sfonda quota 100 dollari e ora scambia a 102 dollari con un rialzo del 5%. Il Wti del Texas passa di mano a 96,7 (+4,6%).

Scatta anche una corsa ai beni rifugio, con l’oro che sale ai massimi dal gennaio 2021. Le quotazioni del metallo prezioso avanzano dell’1% a 1.928,80 dollari l’oncia.

Calano le borse. I mercati asiatici, gli unici ora aperti, viaggiano in deciso calo con  l’indice Hang Seng di Hong Kong che segna un tonfo del 2,51%, a 23.065,5 punti. Perdite  anche Shanghai (-0,88%) e Shenzhen (-1,35%).

I future di Wall  Street segnano un calo del 2%. Subito in decisa flessione anche il Bitcoin che crolla dell’8% e scende sotto i 35.000 dollari a quota 34.788.

La Borsa di Tokyo avvia  la seduta in calo dopo la pesante contrazione degli indici azionari Usa, ai minimi da inizio anno, mentre risente anche dei timori di un possibile espansione del conflitto ai confini con l’Ucraina e l’impatto dell’instabilità geopolitica sulla crescita globale.

L’indice di riferimento Nikkei segna una flessione dello 0,64%, a quota 26.281,35, cedendo 168 punti.

Sul mercato valutario lo yen prosegue la fase di rafforzamento sul dollaro a 114,90 e sull’euro a 129,90.

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