Borsa Milano: tonfo delle banche Bper e BPM

La rimodulazione degli incentivi fiscali alle fusioni bancarie, con l’introduzione di un tetto di 500 milioni di euro alla trasformazione delle Dta in crediti fiscali, provoca un vero e proprio terremoto in Borsa.

Crollano Banco Bpm (-6,2%) e Bper (-6%), che vedono sfumare l’incentivo, mentre corre Carige (+4,1%), sulla cui dimensione sono stati di fatto ritarati gli stimoli dopo la fallita cessione di Mps a Unicredit.

Gli analisti di Mediobanca sottolineano che la causa va ricercata “nell’incentivo  delle Dta che è sostanzialmente invariato per Carige e ridimensionato per tutti gli altri,  dopo che nelle ultime bozze della manovra è  comparso un inatteso tetto rappresentato dal più basso tra 500 milioni di euro e il valore del 2% degli asset della banca più piccola coinvolta nella fusione”.

Di fatto questa circostanza introduce un ‘cap’ di mezzo miliardo alla trasformazione delle Dta in crediti fiscali. Gli analisti scrivono che  “Dopo l’interruzione delle trattative tra Unicredit e il Ministero dell’Economia su una potenziale transazione per MPS, vediamo l’estensione della Dta al giugno 2022 a rischio“.

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