rifiuti

Cala la produzione di rifiuti e cresce la differenziata

Il CIC, Consorzio italiano compostatori ha rilevato che la pandemia ha avuto un impatto importante anche sugli andamenti di produzione, raccolta e gestione dei rifiuti urbani, non risparmiando la filiera dei rifiuti organici.

Emerge che il dato generale della produzione di rifiuti urbani, pari a 28.945.000 tonnellate, sia il più basso mai registrato in Italia da quando esiste una contabilità sui rifiuti. Questo perchè c’è stata una diminuzione della popolazione residente di quasi 384.000 unità. La diminuzione contemporanea sia del rifiuto generato che della popolazione genera un rapporto di 488,5 kg/abitante che non rappresenta un record in termini di produzione pro-capite ma è in linea con quanto registrato nel 2017, e comunque superiore al triennio 2013-2015.

Massimo Centemero, Direttore del CIC, sottolinea: “Si tratta di un dato tutt’altro che prevedibile: le dinamiche socio-economiche del 2020 avrebbero potuto giustificare risultati opposti. Anche il rapporto tra produzione di rifiuti e spese delle famiglie rappresenta un record assoluto: questo potrebbe essere legato al fatto che le minori spese degli italiani si siano concentrate soprattutto sull’acquisto di beni usa e getta, dall’incremento del packaging e di alcuni manufatti legati al contenimento delle infezioni come guanti, mascherine e altri prodotti igienico-sanitari. D’altra parte, bisogna tenere conto del profondo mutamento delle dinamiche del turismo cui ha assistito il Paese, azzerato nei primi mesi dell’anno e concentrato nel periodo estivo, rappresentato comunque da flussi interni”.

Nonostante l’emergenza sanitaria gli italiani si sono dimostrati virtuosi nella raccolta differenziata che, rispetto ai rifiuti urbani prodotti, è salita nel 2020 al 63%, a fronte del 61,3% del 2019. Però la riduzione della produzione di rifiuti riguarda anche il quantitativo di rifiuti differenziati che è sceso di circa 150 mila tonnellate.

Per quanto riguarda la raccolta dell’organico, negli ultimi 10 anni la crescita media del rifiuto organico differenziato era stata del 7% all’anno, invece nel 2020 si è verificata una riduzione complessiva della raccolta differenziata rispetto all’anno precedente di circa 125 mila tonnellate, cioè poco meno del 2% delle 7,3 milioni di tonnellate raccolte nel 2019. La maggior parte del calo di intercettazione è imputabile alla frazione verde (87 mila tonnellate), mentre la frazione umida è calata di sole 38 mila tonnellate.

L’analisi del CIC mostra un’Italia divisa in due: nei comuni di piccole e medie dimensioni l’intercettazione del rifiuto organico tra il 2019 e il 2020 è aumentata tra 1 e 8 kg/abitante; in valore assoluto, inoltre, la raccolta è aumentata di oltre 62 mila tonnellate nei comuni con meno di 100 mila abitanti. A controbilanciare la crescita, vi è il calo di oltre 100 mila tonnellate nei grandi comuni.

Condividi
Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it